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Porsche produrrà la prima auto di serie con carrozzeria in fibre organiche

Nata da una collaborazione con il Fraunhofer Institute for Wood research, la 718 Cayman GT4 Clubsport avrà portiere e portellone posteriore in plastica rinforzata con fibre di legno, iuta, canapa e lino.

Porsche
La Bioconcept Car di Porsche sul circuito di test © Fraunhofer WKI / Hans-Josef Endres

La tecnologia messa a punto da Porsche sarà determinante per alleggerire le auto (anche quelle elettriche)

 

(Rinnovabili.it) – Porsche produrrà la prima auto di serie costruita con un mix di materiali organici: l’innovazione è frutto della collaborazione tra la storica casa automobilistica e l’istituto ingegneristico Fraunhofer Institute for Wood Research WKI. Fibre naturali di lino, canapa, legno e juta sostituiranno parte dei rinforzi in acciaio e carbonio presenti negli sportelli della nuova 718 Cayman GT4 Clubsport aumentando leggerezza e resistenza agl’urti delle scocche.

 

La “Bioconcept Car” è stata testata fin dal 2015 e arrivata alla terza generazione di prototipo è ormai pronta per passare alla produzione seriale: i ricercatori tedeschi hanno sostiuito le componenti in acciaio degli sportelli e del portellone posteriore con un materiale composito in fibre organiche ottenendo una riduzione di peso del 60% (la supercar Porsche pesa in tutto appena 1.320 kg).

 

I materiali compositi sono costituiti da un sistema a matrice polimerica termostatica rinforzata con fibre organiche. La maglia di fibre organiche è particolarmente flessibile e si adatta alle forme sinuose del veicolo; può inoltre essere lavorata dai tradizionali macchinari utilizzati per produrre le componenti delle auto, presenta una grande resistenza alla trazione e riduce il rischio di produzione di schegge nel caso di incidente.

 

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La riduzione di peso dei veicoli è una delle sfide principali che le case automobilistiche stanno affrontando: l’apporto di apparecchiature elettroniche sempre più complesse (e pesanti) ha portato gli sviluppatori a concentrarsi su materiali leggeri come il carbonio, spesso utilizzato per rinforzare componenti in plastica o in acciaio, la cui produzione tuttavia richiede grandi quantità di energia e quindi causa più emissioni.

 

Un discorso simile vale per le auto elettriche dove il peso gioca un ruolo essenziale nel determinare l’autonomia dei veicoli e la dimensione delle batterie: secondo un recente studio della società di consulenza McKinsey, la percentuale di componenti ultraleggere nei veicoli dovrà crescere di una quota tra il 30% e il 70% entro il 2030 per compensare l’aggiunta di peso di device elettronici e dei motori.

 

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