Il progetto del Ponte sullo Stretto si basa sul modello “Messina-Type” già utilizzato in altre nazioni
(Rinnovabili.it) – “L’Italia ha competenze e tecnologie in grado di produrre un’infrastruttura altamente affidabile”. Così si è espresso sul tema Ponte sullo Stretto di Messina, il Consigliere CNI, Edoardo Cosenza, in occasione dell’audizione presso le Commissioni riunite VIII e IX della Camera.
“Il Consiglio Nazionale Ingegneri, che rappresenta oltre 240mila ingegneri iscritti, si è più volte espresso in termini favorevoli in merito alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Per questo come CNI abbiamo dato vita ad uno specifico Gruppo di lavoro sul Ponte di Messina al quale partecipano i più importanti esperti italiani in materia”.
Un modello già in uso: il Messina-Type
Il Gruppo di Lavoro creato appositamente dal CNI ha studiato nel dettaglio il progetto preesistente del 2011 confermando il proprio via libera. Ovviamente le competenze verranno aggiornate in base ai traguardi ed ai progressi tecnologici raggiunti ed ai nuovi materiali sperimentati negli ultimi 10 anni, ma la struttura originaria secondo gli Ingegneri “rappresenta un’ottima base di partenza”.
“Si tratta di una grande sfida che possiamo vincere con un grado di affidabilità molto alto”, prosegue Cosenza.
Il Ponte sullo Stretto seguirà un modello chiamato “Messina-type”, messo a punto nel 2011 e di fatto già utilizzato da altri progetti in altre circostanze, non ultimo il ponte dei Dardanelli Canakkale Bridge. L’impalcato aerodinamico multi-cassone a campata centrale ospiterà 8 corsie, rispettivamente destinate alle autovetture ed al traffico ferroviario. La lunghezza del Ponte sullo Stretto sarà di 3.300 metri, sorretto grazie a due torri ad H-multipla larghe 51metri alte 300 m e pesanti 55.000 t.
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I problemi da affrontare
Secondo il CNI la fattibilità del Ponte sullo Stretto dovrà procedere in parallelo con lo sviluppo delle infrastrutture di Calabria e Sicilia. Il problema più importante da tener presente nella realizzazione dell’opera sarà il vento, elemento ancora più impattante rispetto ad un terremoto.
Il team di Lavoro degli Ingegneri ha sottolineato che il progetto finale del Ponte di Messina avrà la capacità di resistere ad un evento sismico di magnitudo 7,1 della scala Richter, ovvero comparabile al terremoto de4l 1908. Ma soprattutto il progetto è stato testato per resistere a venti estremi superiori a 200 km/h, con prestazioni aerodinamiche testate in galleria del vento fino a 300 km/h.
“La realizzazione del Ponte – ha proseguito Cosenza – deve correre in parallelo con l’implementazione delle strutture ferroviarie e stradali nella logica dello sviluppo integrato delle infrastrutture. In questo senso, l’opera rappresenterà senza dubbio una leva importante per lo sviluppo delle regioni interessate e del Paese”.