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Il Ponte sullo Stretto di Messina ottiene la VIA

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, tramite la commissione Via-Vas, ha dato luce verde al progetto con 60 rilievi pendenti da sciogliere in sede di presentazione del progetto esecutivo. L’ad della società Stretto di Messina: “Cantiere entro il 2025”. Bonelli (AVS): “Decisione politica”. Salvini (Lega): “L’Italia guarda al futuro”

Ponte Stretto Messina: il MASE concede la VIA
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Parere positivo, anche se con “prescrizioni”. Il 13 novembre la commissione Via-Vas, che valuta l’impatto ambientale delle grandi opere, ha dato il via libera al progetto del ponte sullo Stretto di Messina. Iter riavviato, dunque, per una delle opere più controverse d’Italia. Per l’avvio dei lavori, adesso, manca solo l’ultima autorizzazione, quella del Cipess.

Integrazioni al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina: cosa riguardano?

Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha comunicato in una nota che il progetto presentato alla Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale può procedere, ma con prescrizioni, cioè leggere modifiche.

Che cosa riguardano le prescrizioni al progetto del ponte?

Le modifiche sono state richieste “nel rispetto delle condizioni ambientali prescritte” e “dovranno essere ottemperate perlopiù nella fase dellapresentazione del progetto esecutivo”.

Le condizioni di integrazione al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina riguardano due ambiti principali:

  • l’ambiente naturale, terrestre, marino e agricolo;
  • la progettazione di dettaglio per le opere a terra, con rilievi relativi a cantierizzazione, gestione delle materie, approvvigionamenti, rumore e vibrazioni.

Una delle modifiche più “visibili” dovrebbe riguardare il franco navigabile: il ponte dovrà essere più alto rispetto al progetto originale, per garantire il passaggio delle navi.

I chiarimenti forniti alla commissione Via-Vas

Nei mesi scorsi, la commissione aveva già richiesto integrazioni e dettagli sul progetto. In tutto, la commissione aveva richiesto 239 integrazioni alla società Stretto di Messina, che gestisce il progetto del ponte. Altre 11 arrivavano dal ministero delle Infrastrutture.

Nello specifico, la commissione ministeriale aveva chiesto chiarimenti su:

  • analisi costi-benefici dell’intera opera,
  • suo impatto ambientale,
  • dettagli sulla preparazione del cantiere su entrambe le sponde,
  • rischi derivanti da maremoti e inondazioni,
  • analisi della tutela della biodiversità,
  • analisi sull’inquinamento acustico,
  • analisi sulle vibrazioni,
  • analisi sui campi elettromagnetici.

Non tutte hanno evidentemente ricevuto risposte ritenute abbastanza esaurienti dalla commissione. Complessivamente, i chiarimenti sono risultati nell’aggiornamento di 800 elaborati su 10mila di cui si compone il progetto.

Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina: le cifre

Che cosa prevede il progetto del ponte sullo stretto? L’opera dovrebbe essere il ponte a campata unica più lungo al mondo. La campata sospesa misurerebbe 3.300 metri, mentre la lunghezza totale dell’opera arriverebbe a 3.660 metri. Le due torri che sosterranno la campata avranno un’altezza di quasi 400 metri.

I costi del progetto? Le stime battono sui 13,5 miliardi di euro. A cui sommare circa 1 miliardo di euro di opere accessorie.

L’anno scorso, il ministero delle Infrastrutture (MIT) aveva pubblicato una pagina di FAQ sul Ponte, poi contestate punto su punto da alcune associazioni ambientaliste.

Le reazioni all’ok al ponte sullo Stretto da parte della commissione Via-Vas

L’Italia può “guardare al futuro”, esulta il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. “Vediamo se pesciolini, alghe e uccellini permettono all’Italia di fare quello che fanno tutti, cinesi, giapponesi, coreani, americani che fanno ponti in tutto il mondo senza che alghe e pesciolini se ne curino più di tanto”, ha commentato il leader della Lega.

Sulla stessa lunghezza d’onda l’amministratore delegato della Stretto di Messina Pietro Ciucci. Il quale spera di aprire il cantiere nel 2025 e nega che sia necessaria una certificazione sismica per il ponte. È uno dei punti più controversi, anche vista la sismicità dell’area.

Le relazioni firmate da tecnici dell’Ingv, l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, sono “di esclusiva responsabilità degli autori, ancorché dipendenti dell’Ingv, con esclusione di qualsivoglia responsabilità dell’Istituto sul loro contenuto e utilizzo”, prendeva le distanze ieri l’Ingv.

Critiche serrate arrivano dal leader di Alleanza Verdi-Sinistra (AVS) Angelo Bonelli. L’accusa? Sulla Commissione di Valutazione, dice Bonelli, c’è stato “un vergognoso blitz da parte del ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin”, che ha nominato 12 nuovi componenti, “quasi tutti politici” e “quasi tutti in quota FdI”. Bonelli chiede chiarimenti sui curriculum dei nuovi membri (tra cui esperti di installazioni di ascensori) e su come abbiano fatto a leggere migliaia di pagine di documentazione in pochi giorni.

Per Legambiente, resta il fatto che il progetto “ancora sostanzialmente non esiste” e che i miliardi di euro per il ponte “potrebbero essere molto più utilmente dedicati per aprire altri cantieri”.

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