L’iniziativa, presentata nell’ambito del progetto STRATUS, prevede l’integrazione di pannelli solari nel manto della futura pista ciclabile del Comune di Villasimius
Una pista cilabile solare per il turismo sostenibile sardo
(Rinnovabili.it) – La prima pista ciclabile solare d’Italia? Potrebbe sorgere nel sud della Sardegna e più precisamente nel Comune di Villasimius. L’idea nasce nell’ambito del progetto STRATUS lanciato quest’anno con l’obiettivo di rinforzare la competitività internazionale delle micro, piccole e medie imprese della filiera del turismo sostenibile (marino e balneare), in Sardegna, in Liguria e nella regione francese PACA (Provenza-Alpi-Costa Azzurra). Tra i partner del progetto anche l’Area Marina Protetta “Capo Carbonara” (di cui il comune sardo è l’ente gestore) che ha proposto all’amministrazione di Villasimius la realizzazione di percorsi di mobilità sostenibile legati alla promozione delle energie rinnovabili e basati sul coinvolgimento degli stakeholders locali.
Il primo passo in tal senso è stata la pubblicazione sul sito web comunale dell’avviso pubblico di manifestazione d’interesse “per la realizzazione di progetti innovativi di percorsi ciclabili e/o ciclo pedonali con impianto integrato di produzione di energia da fotovoltaico”. L’idea è di realizzare una pista ciclopedonale che integri direttamente nel manto pannelli solari. I moduli saranno sormontati da una lastra di vetro antiscivolo e inseriti in una struttura in acciaio sollevata e ancorata a terra.
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“La realizzazione di una pista ciclabile fotovoltaica è funzionale alla copertura parziale del fabbisogno di energia elettrica di soggetti energivori con l’utilizzo di fonti rinnovabili – si legge nei documenti comunali – Si tratta di un intervento innovativo è una pista ciclopedonale rivestita di pannelli fotovoltaici in policristallino sormontati da una lastra di cristallo antiscivolo e perfettamente integrati in una struttura in acciaio sollevata e ancorata a terra (spessore medio 12 cm)”.
Sulla carta il progetto prevede almeno di 500 KWp installati per una lunghezza di 1 km e un’ampiezza di 2 metri. Per la pista è stata stimata una produzione annua di 600.000 kWh, che verrebbe ceduta ai soggetti energivori nelle prossimità del tracciato. “L’aspetto più interessante di questa iniziativa – spiega all’Ansa Fabrizio Atzori, direttore AMP Capo Carbonara e responsabile del progetto – è il duplice vantaggio di pubblico e privato, perché se da un lato si ridurrà l’inquinamento promuovendo la mobilità sostenibile, dall’altro si ridurranno i costi energetici dei privati”. L’intervento include anche un sistema di monitoraggio per ottimizzare e controllare l’impianto, comunicando in tempo reale , necessario per ottimizzare e monitorare alla cittadinanza l’energia prodotta e quella consumata.
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