(Rinnovabili.it) – Un nuovo brevetto apre le porte alla produzione su larga scala dei biocarburanti a partire dagli scarti vegetali legnosi. A registrarlo è stato un team dell’Istituto per la Tecnologia Sostenibile Wisconsin (WIST) presso l’University of Wisconsin-Stevens Point, negli Stati Uniti. I ricercatori americani sono riusciti a mettere a punto un processo che rende economicamente sostenibile produrre biofuel e altri bioprodotti ad alto valore processando la parte vegetale dei residui agricoli come la paglia del mais e nel legno. “Ciò ci dà modo di utilizzare erba, cortecce o rifiuti di legno in generale per produrre combustibili rinnovabili e prodotti chimici”, ha dichiarato Eric Singsaas, professore associato di biologia alla UW-Stevens Point e co-inventore del processo. “E ci dà anche una via per commercializzare una parte del lavoro che abbiamo svolto all’università”.
Il brevetto protegge un metodo innovativo che utilizza un solvente acquoso per separare la biomassa in pura cellulosa e lignina. La miscela lignina-solvente può quindi essere separata dall’acqua per formare un combustibile ad alta densità energetica che può essere utilizzato indipendentemente o in combinazione con biodiesel. A sua volta la cellulosa pura viene facilmente metabolizzata per la produzione di zuccheri. A differenza delle tecniche esistenti, in questo caso per separare la lignina dalla cellulosa non si utilizzano inibitori che rendono più difficile e dispendioso processare ulteriormente i sotto-prodotti del processo di scissione. L’obiettivo dei ricercatori è quello di sviluppare una bioraffineria da integrare nelle cartiere esistenti.