Si avvicina la revisione della direttiva 1999/62/CE sul trasporto merci. Ecco alcuni buoni consigli per ridurre le emissioni del settore e incoraggiare la mobilità sostenibile
(Rinnovabili.it) – Tassare i mezzi pesanti in base alla distanza e alla CO2 permetterebbe di ridurre le emissioni del trasporto merci in Europa. È il suggerimento contenuto in uno studio appena uscito e condotto dal Fraunhofer Institute insieme al Politecnico di Madrid. La ricerca, commissionata dalla combattiva ONG Transport&Environment, arriva proprio a ridosso della terza revisione della direttiva 1999/62/CE che la Commissione Europea deve impostare a maggio. La legge fissa i parametri con cui gli stati membri possono tassare i camion per l’utilizzo delle infrastrutture stradali.
«Il pedaggio stradale può costituire una fonte significativa di entrate per il governo che incoraggia gli utenti a una mobilità più razionale, senza gravare negativamente in maniera sostanziale sul settore della logistica», spiega il documento.
Il beneficio ambientale del pedaggio per il trasporto su gomma deriverebbe da una razionalizzazione del comparto, che sarebbe indotto a modificare alcune brutte abitudini: per le lunghe distanze, infatti, questo sistema incoraggia il trasporto su ferro, l’utilizzo delle vie d’acqua e l’acquisto di veicoli più puliti. Senza contare che sarebbe una boccata d’ossigeno per il bilancio pubblico dei paesi, portando liquidità da spendere come meglio credono. L’UE lascia infatti libertà agli Stati membri per quanto riguarda l’investimento di questi ricavi.
Forte di simili riscontri, T&E ha subito chiesto alla Commissione Europea di impostare la revisione della direttiva includendo una tassazione dei veicoli pesanti che viaggiano su gomma proporzionale alle distanze e alle emissioni. Non solo, ma gli ambientalisti raccomandano che le misure vengano estese ai mezzi più leggeri, sempre più utilizzati per il trasporto professionale.
Per calcolare i benefici e i costi di una simile misura, i ricercatori hanno preso ad esempio due casi studio: la Germania e la Spagna. Anche altri paesi europei hanno già una tassazione calcolata in base alla distanza percorsa, ma un terzo dei Ventisette utilizza ancora sistemi basati sulla variabile tempo. La Svizzera, invece, stato con la legislazione più avanzata in materia, imposta le tariffe in base al peso, la distanza e le emissioni, utilizzando i ricavi per finanziare le infrastrutture ferroviarie.