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Parigi pianifica lo stop 2030 per auto a benzina e diesel

La capitale francese accorcia i tempi annunciati dal governo per la messa al bando delle auto inquinanti. Spiega il vicesindaco Najdovski: "Il tempo stringe"

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(Rinnovabili.it) – A partire dal 2030 nessuna auto a benzina e diesel dovrebbe poter circolare sulle strade di Parigi. È quanto annunciato stamane dalla capitale francese, che ha deciso di anticipare di ben 10 anni i tempi presentati dal governo per passare ad una nuova mobilità ecologica. Ma nel farlo il municipio usa cautela “Abbiamo pianificato questo abbandono dei veicoli termici e a combustibili fossili” perché “molto semplicemente, il tempo stringe […] Ma questo obiettivo non è in alcun modo formulato come ‘un divieto entro il 2030’, quanto piuttosto come una traiettoria che ci appare credibile e sostenibile”. 

 

Le parole sono quelle del vicesindaco e responsabile della politica dei trasporti, Christophe Najdovski, che definisce questi 12 anni che separano la città dal fermo totale delle auto a benzina e diesel, un orizzonte temporale realistico, sia per i cittadini che per l’industria.

 

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In realtà la messa al bando del gasolio è davvero vincolante e ha tempistiche ancora più ridotte, dal momento che Parigi aveva già preso impegni in tal senso a dicembre dello scorso anno dal palco della  C40 conference of mayors. Allora, il sindaco Anne Hidalgo, assieme ai suoi colleghi di Atene, Madrid e Città del Messico, aveva annunciato, per la prima volta , i piani per vietare la circolazione di veicoli con motori diesel. Una decisione presa per “migliorare la qualità dell’aria dei cittadini”, con la impegno di “fare tutto quanto in loro potere per sostenere l’uso delle auto elettriche, ibride o a idrogeno”.

La deadline è per il 2025 ma Hildago ha promesso  che nella sua città i mezzi diesel saranno off limits addirittura dal 2020. Il piano della capitale francese per una mobilità più sostenibile ha preso il via addirittura nel 2015, con il primo stop alla circolazione dei camion e pullman più vecchi del 2001. Il divieto sarà progressivamente esteso a tutto il parco auto, prevedendo multe tra i 35 e i 45 euro per i trasgressori.

 

“Si tratta di pianificare una strategia a lungo termine che riduca i gas a effetto serra”, ha aggiunto Najdovski. Le azioni ,esse in campo in campo dal municipio per rafforzare la lotta all’inquinamento dei trasporti, c’è anche il lancio di nuovo schema di monitoraggio delle emissioni auto. Si tratta di uno strumento di classificazione dei veicoli in base alle loro reali emissioni, che prevede di andare oltre gli attuali sistemi di etichettatura comunitaria. L’intento è di superare i due principali scogli del metodo di valutazione attuale: è basato su test di laboratorio dimostratisi fallaci e regola solo alcuni inquinanti.