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Cento ONG contro i biocarburanti nel trasporto aereo

L'Agenzia ONU per l'aviazione civile è d'accordo con l'industria ad implementare un piano basato sui biocarburanti, senza tener conto degli impatti sociali e ambientali

biocarburanti

 

Lettera aperta delle organizzazioni ambientaliste sui biocarburanti

 

(Rinnovabili.it) – Oltre 100 firme di altrettante organizzazioni impegnate nella lotta alla povertà e nella difesa dell’ambiente compaiono sotto una lettera aperta inviata all’International Civil Aviation Organisation (ICAO), l’Agenzia dell’ONU che si occupa del trasporto aereo. I suoi funzionari saranno impegnati, da domani a venerdì, in una conferenza di alto livello sui biocarburanti nell’aviazione civile a Città del Messico.

I combustibili derivanti da colture commerciali sono ancora incentivati come energie rinnovabili in diverse parti del mondo, tra cui l’Unione Europea. Tuttavia, nel tempo sono cresciute le critiche intorno alla loro reale sostenibilità. Le ONG che hanno firmato la lettera all’ICAO chiedono che il settore non investa nei biocombustibili per ridurre le proprie emissioni, poiché sarebbe una falsa soluzione. Infatti, aumenterebbe il consumo di olio di palma, derivato da colture insostenibili per l’ambiente e i diritti umani.

 

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Eppure, ad oggi il piano dell’organizzazione internazionale prevede che per i motori a reazione ogni anno si debbano utilizzare 128 milioni di tonnellate di biocarburanti, che nel 2050 dovrebbero diventare 285, metà di tutto il carburante consumato dal comparto. Per fare un paragone, il resto del trasporto globale oggi impiega circa 82 milioni di tonnellate di biofuel in un anno.

Il rischio è che il potenziale boom delle piantagioni di palma da olio faccia schizzare alle stelle i prezzi del cibo, a causa della maggiore competizione tra le colture energetiche e quelle alimentari.

Le emissioni di gas serra dell’aviazione sono aumentate di quasi il 90% tra il 1990 e il 2014. Se fosse un paese, la sua produzione di CO2 sarebbe in linea con la Germania o l’Indonesia, tra i primi 15 inquinatori globali. La lettera delle ONG sostiene che l’unico modo per ridurre le emissioni dell’industria aeronautica sarebbe smettere di crescere e ridurre il volume dei viaggi in tutto il mondo. Ma per evitare questo scenario, il settore ha convinto l’ICAO ad accogliere il piano di crescita carbon neutral dal 2020, basato su un mix di compensazioni di carbonio tramite riforestazione e uso dei biocarburanti. Un gioco delle tre carte che gli ambientalisti vogliono bloccare.