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Nissan Leaf, prove di perfezione nipponica

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Certo che l’hanno pensata bene, ad iniziare dal nome: infatti Leaf sta per Leading, Environmentally friendly, Affordable, Family car, ovvero auto amica dell’ambiente affidabile e accessibile e per famiglie, ma riassume in sé anche il significato poetico della parola inglese, foglia.

Ma, soprattutto, la Leaf è costruita a partire dal pacco batterie e dal motore elettrico, aggiungendo intorno ad essi le diverse componenti: un processo del tutto inverso, e per questo ben più costoso ma anche capace (come vedremo) di assicurare risultati davvero stupefacenti, rispetto ad altre vetture ecologiche in cui, più banalmente, si è provveduto ad espiantare il propulsore termico ed il serbatoio del carburante per installare al loro posto gli elementi che caratterizzano una vettura elettrica.

 

Nissan propone la sua berlina elettrica dal 2010: dapprima introdotta in Giappone e Stati Uniti d’America, oggi sui principali mercato mondiali, Europa ed Italia comprese. Una world car, quindi, che però proprio ha in questa caratteristica il suo (unico?) tallone d’Achille: dovendo andar bene a Tokyo come a New York, a Roma come a Sidney, Leaf fa della sostanza più che dell’apparenza la sua bandiera. Quindi non è detto che possa risultare subito gradevole al gusto italico, soprattutto nella zona posteriore, dai fianchi piuttosto abbondanti; ma occorre anche considerare che alcune scelte obbediscono a precise esigenze tecniche, necessarie a garantire la massima efficienza della vettura in termini di riduzione del coefficiente di resistenza aerodinamica e del rumore, risparmio energetico, maggior rendimento.

 

La Leaf è stata interessata nel 2013 da un leggero restyling, concentrato soprattutto sul frontale sempre caratterizzato dai grandi fari a led con caratteristico riflesso blu interno e sui ridisegnati cerchi ruota. Il Cx scende da 0,29 a 0,28, ma è soprattutto una nuova dislocazione delle componenti a fare la differenza: se sulla Leaf originaria il motore elettrico era sotto il cofano anteriore ed inverter e generatore erano alloggiati sotto il sedile posteriore, ora i tre componenti sono raggruppati in una sola unità, posta davanti e, come in passato, in blocco con il riduttore funge da cambio. Una scelta che assicura vantaggi in termini di riduzione di peso del gruppo motopropulsore e soprattutto permette non solo l’aumento di capacità del bagagliaio, cresciuto da 330 a 370 litri, ma migliora anche lo standard di comfort interno, visto che ora lo spazio per le gambe di chi siede dietro è aumentato di 53 mm, grazie ai sedili ridisegnati.

 

 

L’abitacolo di Leaf, con linee pulite, materiali di prima qualità, accoppiamenti senza sbavature e tonalità delicate declinate nelle tinte dominanti di bianco ed azzurro, suggerisce subito che siamo a bordo di una vettura elettrica. Il posto guida ha vaghi rimandi al cockpit di un’astronave, con una miriade di info disponibili attraverso l’attivazione dei diversi pulsanti al volante: basta una breve sessione di studio per entrare in confidenza con il sistema e poterne utilizzare al meglio le potenzialità, prima tra tutte quella che controlla lo stile di guida, ne analizza la capacità virtuosa ed alla fine assegna al pilota anche una valutazione sull’efficienza ecologica, sotto forma di alberelli che compaiono sul quadro strumenti. Più ce ne sono, più bravi si è stati nel dosaggio di acceleratore e freno.

Leaf, lunga 4 metri e 45 centimetri e larga 1 e 77, è omologata per cinque passeggeri: è quindi assimilabile in tutti i particolari ad una vettura con motore tradizionale. Tre le versioni disponibili, Visia, Acenta e Tekna, cui corrispondono ovviamente tre livelli di equipaggiamento: se di serie su tutte ci sono i dispositivi di sicurezza con airbag frontali, laterali e a tendina, ABS ed ESP per il controllo elettronico della stabilità, su Visia sono di serie i cerchi in acciaio da 16”, il sistema di accesso e messa in moto senza chiave; l’Acenta offre invece i cerchi in lega, il sistema telematico Carwings, la telecamera posteriore, la gestione della ricarica e della climatizzazione tramite smartphone; su Tekna, infine sono standard anche i rivestimenti dei sedili in pelle nera, l’impianto Hi-Fi a 7 altoparlanti Bose e il sistema Around View Monitor che visualizza sul display centrale quanto si trova attorno all’auto.

 

Motore e pacco batteria

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Ben più importanti gli interventi tecnici sulla seconda generazione di Leaf: dal 2013, la vettura è mossa da un motore elettrico AC sincrono da 80 kW (109 CV), ben più compatto, leggero ed efficiente rispetto alla prima versione. La coppia massima di 254 Nm è gestita da uno specifico software dell’inverter che limitata la corrente assorbita nelle fasi di guida meno vantaggiose, erogando invece la potenza nelle fasi di maggiore efficienza. Questo assicura più lunga durata di vita della batteria (costituita da 48 moduli ciascuno  con 4 celle, per 192 totali) e maggiore autonomia, che nei test di ciclo NEDC ha sfiorato la barriera simbolica dei 200 km, fermandosi a 199.

Il pacco batterie della Leaf, (realizzate direttamente da Nissan e garantite per 5 anni o 100.000 km) ovviamente posto nel pianale della vettura per ottenere un baricentro più basso rispetto ai tradizionali veicoli a due volumi, è affiancato da una batteria ausiliaria tradizionale da 12 volt al Piombo-Acido che fornisce energia al computer della vettura e agli accessori, come fari, tergicristalli ed impianto audio; infine, come importante optional, è disponibile lo spoiler con pannello fotovoltaico in funzione di supporto per la ricarica della batteria ausiliaria.

 

Su strada, una vera rivelazione

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Se avete voglia di scoprire un’auto dalle sorprendenti prestazioni ma anche facile di guidare, insieme scattante e silenziosa, vi consigliamo di entrare un una concessionaria Nissan. L’approccio è naturale ed immediato: messa in moto con pulsante, selettore del cambio automatico di forma sferica, che alle abituali posizioni (D per la guida normale, R per retromarcia e P per parcheggio) aggiunge la B, che incrementa la rigenerazione delle batterie in frenata o in rilascio.

Oltre alla silenziosità di marcia (dote invero condivisa con tutte le vetture elettriche), della Leaf si apprezza lo spunto da fermo, con la notevole coppia disponibile all’istante. Il propulsore sincrono spinge con bella grinta fin dai primi metri e il divertimento è garantito, accompagnato da uno spunto ben più piacevole ed appagante di quanto faccia immaginare a bocce ferme il dichiarato 0-100 km/h in 11,5 secondi: questo dato tempo non rivela tutta la verità sulla prontezza della Leaf, che spinge molto e soprattutto nei primi metri, mentre poi l’accelerazione si stabilizza. Lo sterzo trasmette una bella sensazione di presenza e consistenza; la Leaf offre un livello di stabilità e tenuta di alto livello, grazie anche alla collocazione delle batterie.

Al pilota, complice anche la costante assistenza della strumentazione per contenere al massimo il consumo d’energia, può valutare in tempo reale come cambi la natura del motore in base alle diverse modalità d’erogazione della potenza; se serve, la Leaf tira fuori gli artigli e scatta come un felino (ma così si riduce di molto l’autonomia), mentre basta attivare un pulsante sul volante per attivare la funzione “ecomode” ed ottenere quindi il miglior rendimento del motore.

Siamo sicuri che la maggioranza degli utenti di Leaf apprezza questa funzione, che permette di ottimizzare le prestazioni e viaggiare con un “effetto vela” confortante e rassicurante.

 

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I TEST EFFETTUATI

I test sono stati articolati su una serie di prove per poterne valutare le prestazioni e la dinamica (e quindi la guidabilità) del veicolo, tenendo presente la diversa architettura di costruzione e la diversa distribuzione dei pesi rispetto ad una autovettura convenzionale con motore a combustione interna. Nel dettaglio le prove sui consumi sono state effettuate su tre cicli di guida urbano, extraurbano ed in condizioni di guida particolarmente stressanti, valutando lo stato di carica delle batterie (SOC), l’energia assorbita ed i chilometri percorsi  dall’autovettura. Gli impianti del centro di guida sicura ACI SARA, grazie a tecnologie evolute, hanno permesso di simulare situazioni di pericolo ad alte velocità (120/130 km/h) sfruttando pedane mobili per la perdita di aderenza, muri d’acqua per simulare gli ostacoli, fondi con diverso coefficiente di aderenza e a resine a bassa aderenza applicate all’asfalto.

 

i test

 

 

I RISULTATI RACCOLTI

La Leaf è spinta da un propulsore sincrono trifase con potenza di 80 kW (109 CV) sfruttabile fino a 10.000 giri/min, che eroga una coppia massima di 254 Nm a 3.000 giri/min, il che rende l’auto agile e scattante già ai bassi regimi. Nonostante il suo peso di 1.512 kg (in ordine di marcia) risulta ottimamente bilanciata in quanto i 275 kg dei 48 moduli delle batterie agli ioni di Litio sono al centro del pianale sotto i sedili anteriori e posteriori assicurando notevole maneggevolezza all’autovettura.

 testi (Ripristinato)

 

ESP= Controllo Elettronico della Stabilità  ABS= Sistema anti-bloccaggio  G= Accelerazione Gravitazionale
ESP= Controllo Elettronico della Stabilità;  ABS= Sistema anti-bloccaggio:  G= Accelerazione Gravitazionale; (*) il nostro giudizio in una scala di valutazione da 1 a 5

 

 

I risultati

 

 

 

RICARICA DEL VEICOLO

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L’auto è dotata di due prese per la ricarica: presa tipo “ChadeMo” per la carica rapida in corrente continua in grado di ricaricare la batteria fino all’80% del SOC in 15 – 30 minuti; presa tipo “T1 Yazaki” per ricaricare la batteria in corrente alternata in circa dodici ore da un’utenza domestica, in circa otto ore con una wall box o con le colonnine di ricarica pubblica ed in quattro ore con il carica batterie opzionale da 6,6kW offerto da Nissan.

 

la scheda tecnica

 

 

 

 

I RISPARMI

* pari alla percorrenza annuale prevista dal contratto base per il noleggio delle batterie
* pari alla percorrenza annuale prevista dal contratto base per il noleggio delle batterie

 

 

i risparmi

 

 

 

LA PAROLA AL PRODUTTORE

Alberto Sabatino, Direttore della Unità Electric Vehicles di Nissan Italia, ha risposto alle nostre domande sulla Leaf e sulla posizione dell’azienda riguardo la propulsione alternativa.

 

1d49e52Quanto è importante per Nissan l’opzione elettrica?

«Il futuro è elettrico. Oggi le Case sono impegnate su due fronti: riduzione dei consumi e quindi delle emissioni inquinanti ad essi associate e riciclabilità dei componenti dell’auto. In particolare, sul primo versante le vetture ibride e le elettriche sono al momento la soluzione su cui i maggiori costruttori stanno investendo. Se penso ai nostri veicoli elettrici, i risultati già oggi raggiunti sono eccellenti: un prodotto come la Leaf consente una riduzione delle emissioni di CO2  “dal Pozzo alla ruota” di oltre il 70% ed è riciclabile al 99%. CONTINUA >>>

 

 

 

 

quanto costa

 

 

LE CONCLUSIONI

Dal punto di vista ingegneristico, la Nissan Leaf risulta ottimamente progettata, maneggevole e divertente da guidare, affidabile e con prestazioni simili se non a volte migliori in termini di coppia ed elasticità del propulsore rispetto alle auto tradizionali.

In  ambito ambientale è realmente ad impatto zero, anche grazie alle opzioni offerte da Enel che assicura la rinnovabilità dell’energia utilizzata per la ricarica delle batterie.

I costi di gestione risultano minori delle auto tradizionali, sia alimentate a benzina che diesel; ulteriori fonti di risparmio per l’’auto elettrica vanno considerati i tagliandi, molto più economici rispetto ad un’auto tradizionale e le spese annuali ridotte di bollo auto ed assicurazione non analizzate in questo articolo.

 

scopri dove provarla

 

 

 

 

 

 

Dove posso ricaricare la mia auto elettrica

 

 

 GALLERY

 

 

LA  LOCATION

 

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L’impianto di Vallelunga è uno straordinario polo multifunzionale che, oltre al noto autodromo, ospita il Centro Guida Sicura ACI-SARA, struttura all’avanguardia per la formazione di conducenti di moto, auto, furgoni e mezzi pesanti. L’impianto è composto di cinque aree, per riprodurre tutte le situazioni di pericolo come l’acquaplaning, la guida in condizioni di scarsa aderenza, la gestione del sottosterzo e del sovrasterzo, grazie a tecnologie evolute: resine a bassa aderenza applicate all’asfalto, muri d’acqua che simulano ostacoli improvvisi, piastre per indurre l’improvvisa sbandata dei veicoli e dispositivi per la simulazione della scarsa visibilità.

 

il protocollo di test

 

 

IL TEAM

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Partner del progetto:

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In collaborazione con:

 

 

 

 

Foto: Michele Assante

Testo: Giorgio Dispenza e Alfonso Rago

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