La mobilità del futuro? Auto elettriche modulari che si guidano da sole e si agganciano ad altri blocchi, formando case, autobus, bar o treni merci
(Rinnovabili.it) – Quelle del futuro non saranno solo auto elettriche, ma si guideranno da sole e potranno collegarsi tra loro fisicamente, come vagoni di un treno. Così, sarà possibile attaccare il proprio mezzo alla “carrozza ristorante”, e prendere il caffè mentre si va verso il posto di lavoro. L’idea sembra figlia della letteratura fantascientifica, ma è germogliata nei cervelli di due giovani italiani, che ora ci stanno lavorando nella Silicon Valley e hanno da poco ricevuto un’offerta di prototipazione da parte di un’azienda tedesca. Si chiamano Tommaso Gecchelin ed Emmanuele Spera, lavorano rispettivamente come designer e manager nel settore automotive. Sono partiti da un assunto: dal 2020, le vetture con autoguida saranno legali, perciò perché non lavorarci da subito per diventare artefici del cambiamento?
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Il loro progetto si chiama Next, e prevede piccoli moduli elettrici della lunghezza di una Smart, ma alti e larghi come un autobus, in grado di muoversi senza pilota e contattabili tramite una app a seconda delle esigenze degli utenti: di conseguenza, aziende come Starbucks potranno personalizzare quelle in loro possesso e metterle in strada, come bar itineranti. Allo stesso modo, potrebbero nascere negozi in movimento, o addirittura stanze ad hoc per gli spostamenti più lunghi. Un privato, ad esempio, potrebbe acquistare un modulo da utilizzare la mobilità urbana, e noleggiarne degli altri che includano alcuni servizi – letto, bagno, cucina – da accodare al proprio per spostarsi con amici, parenti o in generale per tragitti di molte ore. Una sorta di camper componibile, fatto di aree che comunicano fra loro tramite porte scorrevoli. Lo stesso discorso vale per il trasporto pubblico, che potrebbe essere ottimizzato in base alle esigenze della clientela: in orario di punta, un autobus potrebbe essere composto da una decina di moduli, mentre quando la domanda è minore potrebbe ridursi a due o tre.
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Perfino il trasporto merci potrebbe beneficiarne: qualsiasi carico potrebbe essere trasportato da un punto ad un altro, con ciascun vagone o serie di vagoni in grado di staccarsi in corrispondenza dell’indirizzo di recapito, senza bisogno di aree di sosta e scambio, ma permettendo la consegna senza far fermare tutto il carico.
Ma la ricarica? Secondo i due progettisti italiani non è un problema: può essere effettuata in movimento anch’essa, grazie a moduli Next appositamente progettati per trasportare pacchi di batterie al litio e sostituirle in corsa agganciandosi alle carrozze cui serve il ricambio.