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Con Naviki i ciclisti europei condividono le piste

naviki(Rinnovabili.it) – Trovare, con un unico gesto, il migliore percorso ciclabile in Italia così come in Danimarca o in Portogallo. Da oggi sarà possibile grazie a Naviki, una nuova applicazione informatica frutto di un progetto europeo a più mani. Scaricabile gratuitamente dal sito dell’omonima iniziativa www.naviki.org, l’app fornisce all’utente un mezzo pratico per organizzarsi una vacanza, o anche un semplice viaggio, a bordo della propria bicicletta, attraverso Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Germania, luogo di nascita dell’iniziativa. Sono infatti questi i paesi che hanno aderito al progetto permettendo così ai propri ciclo-amatori di mettere  in condivisione le piste ciclabili presenti sui rispettivi territori; Naviki, infatti, ti permette di trovare il miglior percorso per bicicletta da Roma a Copenaghen senza dover cambiare navigatore in ogni Paese.

Per poter usufruire del servizio basta registrarsi, caricare i propri percorsi ciclabili preferiti (registrandoli con lo smartphone anche mentre li percorri) e condividerli con gli amici o con tutta la comunità dei ciclisti. “Viceversa –  spiegano gli autori del progetto – se vorrai trovare i percorsi migliori in bicicletta per visitare molte capitali europee o per una domenica in bicicletta, potrai cercarli su Naviki”. Inoltre l’applicazione ti permette di salvare le statistiche inerenti gli spostamenti in bici, come i chilometri percorsi, le emissioni di CO2 evitate, oppure i soldi risparmiati legati ai mancati pieni di benzina. Per l’Italia è stato il Centro di ricerca per il Trasporto e la Logistica dell’Università di Roma ad occuparsi dell’iniziativa che, inoltre,  costituisce anche un importante strumento per far conoscere le attività svolte a livello locale dalle Amministrazioni o dalle associazioni. “Ogni Amministrazione locale può avere una pagina di Naviki per condividere in rete i propri ciclabili per tutti i giorni o per il cicloturismo” ed ottenere i “feedback sui bisogni e le scelte dei ciclisti nel proprio territorio”.

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