Airbus intende tagliare la propria CO2 del 63%
(Rinnovabili.it) – Cosa ha a che fare una società costruttrice di aeromobili con le nuove navi eoliche impiegate in ambito commerciale? Alla domanda risponde Airbus alle prese in questi giorni con il rinnovamento della flotta navale con cui trasporta i sottoassiemi per aeromobili tra gli stabilimenti produttivi. La società ha incaricato l’armatore Louis Dreyfus Armateurs di costruire e gestire per suo conto nuove imbarcazioni Ro-Ro altamente efficienti, da immettere in servizio nel 2026, in sostituzione della flotta a noleggio impiegata oggi.
L’obiettivo di questo aggiornamento è parte del piano del produttore aerosaziale di ridurre le proprio emissioni entro il 2030. Nel dettaglio, Airbus si è data l’obiettivo di tagliare la propria CO2 del 63% entro la fine del decennio, rispetto ai valori del 2015.
“Il rinnovamento della nostra flotta marittima rappresenta un importante passo avanti nella riduzione del nostro impatto ambientale”, ha affermato Nicolas Chrétien, Responsabile Sostenibilità e Ambiente di Airbus. “L’ultima generazione di navi proposte da Louis Dreyfus Armateurs è più efficiente nei consumi rispetto ai suoi predecessori e utilizza tecnologie all’avanguardia come la propulsione assistita dal vento. Ciò dimostra la nostra determinazione ad aprire la strada alla decarbonizzazione del nostro settore innovando non solo nel settore dell’aviazione, ma in tutte le nostre operazioni industriali”.
Navi eoliche, cosa sono?
Le navi eoliche, o più precisamente a propulsione eolica, rappresentano uno degli ultimi trend in ambito nautico. L’idea di “ritornare alle origini”, rispolverando l’energia del vento per le grandi imbarcazioni ha acquistato negli anni una serie di tecnologie e dispositivi, da giganteschi aquiloni ai sistemi alari. In tutti casi non si tratta di una soluzione definitiva in termini di alimentazione, ma la propulsione eolica sta dimostrando di poter ridurre il consumo di carburante e con esso le emissioni generate.
La nuova flotta di navi eoliche voluta da Airbus si affiderà ai rotori Flettner, sistemi propulsivi progettati per la prima volta negli anni ’20 dello scorso secolo. Di cosa si tratta? Di grandi cilindri che ruotano lungo l’asse verticale quando l’aria li attraversa, per l’effetto Magnus. In altre parole il vento soffia, i cilindri generano portanza e la nave viene spinta in avanti.
Le imbarcazioni della Louis Dreyfus Armateurs saranno alimentate da una combinazione di sei rotori Flettner e due motori a doppia alimentazione funzionanti con gasolio marittimo ed e-metanolo, ossia metanolo generato da idrogeno verde e CO2. Per massimizzare la spinta del vento ed evitando la resistenza causata dalle condizioni oceaniche avverse, un software di routing ottimizzerà il viaggio attraverso l’Atlantico, tra Saint-Nazaire, in Francia, e la sua linea di assemblaggio finale di aeromobili a corridoio singolo a Mobile, in Alabama. Si prevede che la flotta eolica ridurrà le emissioni medie annue di CO 2 transatlantiche da 68.000 a 33.000 tonnellate entro il 2030.