L’ong T&E ha visto in anteprima il testo del provvedimento che sarà svelato dalla Commissione il 14 luglio. Nessuno standard stringente sulle emissioni, ma obiettivi sull’intensità di gas serra. Via libera al GNL, che diventerà l’opzione più conveniente, e ai biocombustibili di prima generazione non sostenibili
Trapelata la bozza dell’iniziativa FuelEU Maritime sulle emissioni navali
(Rinnovabili.it) – La nuova politica europea sulle emissioni navali punta tutto sul gas e obbliga il settore a restare aggrappato alle fossili per decenni. Un fallimento su tutta la linea, secondo le ong ecologiste che seguono gli sviluppi dell’iniziativa FuelEU Maritime. Una bozza del provvedimento è filtrata alla stampa. E per quanto sia provvisoria, si tratta di un testo piuttosto consolidato visto che sarà presentato tra una ventina di giorni appena, il 14 luglio, all’interno del pacchetto di proposte legate a clima ed energia della Commissione europea.
Il punto più critico riguarda gli standard sulle emissioni navali. Bruxelles ha preferito evitare di introdurre degli obiettivi specifici sull’uso di combustibili sostenibili da parte degli armatori. La misura scelta è invece quella degli “obiettivi di intensità di gas serra”: in pratica, si misura l’intensità dell’energia utilizzata dal singolo vettore.
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Una scelta che l’UE motiva sulla base di quanto emerso dal periodo di consultazione. Meglio rimettere nel cassetto una legge prescrittiva, che imponga standard stringenti, per lasciare più flessibilità agli operatori del settore. Questo il ragionamento con cui Bruxelles giustifica il testo della bozza, citando specifiche esigenze avanzate da alcuni operatori e porti.
Da qui si spalancano le porte al gas naturale liquefatto (GNL). Sarebbe idoneo ad alimentare le navi europee, che fanno scalo nei porti dell’Unione, almeno fino al 2040. Ma non è tutto. Secondo Transport&Environment, il testo della bozza renderebbe il gas naturale il combustibile più conveniente, per gli operatori, nei prossimi 20 anni. Che non si orienterebbero verso soluzioni a zero emissioni come idrogeno verde o ammoniaca. Altro punto problematico è l’opzione biodiesel, che resta almeno fino al 2035 una possibilità prevista dalla legge UE anche nella sua forma “insostenibile” (prima generazione).
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“Questa presunta legge sui combustibili verdi spingerebbe le alternative più economiche, che sono anche le più distruttive”, lamenta Faig Abbasov di T&E. “Conteggiare il gas fossile e i biocarburanti come verdi costringerà il comparto marittimo in decenni di ulteriore inquinamento mentre dovremmo promuovere idrogeno e ammoniaca rinnovabili e privi di carbonio. C’è ancora tempo per eliminare i combustibili fossili e impedire che il Green Deal europeo trasformi la transizione del trasporto marittimo in un disastro ecologico”.