Il gigante danese impiegherà per la prima volta una nave per il trasferimento dell'equipaggio alimentata a idrogeno nelle sue operazioni offshore
La nave di servizio a idrogeno permetterà di tagliare il 37% delle emissioni di trasporto
(Rinnovabili.it) – L’eolico offshore ha bisogno di navi specializzate. Mezzi spesso realizzati ad hoc e utilizzati durante la costruzione, il funzionamento e la manutenzione degli impianti marini, ognuno dei quali esercita un piccolo peso sull’ambiente. Per aiutare la filiera eolica a liberarsi completamente delle emissioni, Vestas sta da tempo sperimentando soluzioni innovative per ridurre la CO2 delle proprie attività e diventare carbon neutral entro il 2030. Un impegno che riguarda da vicino anche le navi di servizio per l’eolico offshore.
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L’azienda danese sarà, infatti, la prima a testare una nave per il trasferimento dell’equipaggio (crew transfer vessel – CTV) alimentata a idrogeno. Queste imbarcazioni vengono impiegate per trasportare tecnici e altro personale dalla terraferma alle wind farm e sono dotate di apparecchiature specifiche per agevolare il lavoro e “l’approdo” sulle turbine.
La sperimentazione di Vestas, condotta in collaborazione con il fornitore Windcat Workboats, prevede in realtà di impiegare un sistema ibrido idrogeno – gasolio marino come impianto propulsivo, testandone le prestazioni all’interno di un programma pilota presso la Norther Wind Farm. Il lancio dell’iniziativa è previsto per il 15 luglio. E l’esperimento durerà fino alla fine del 2022, offrendo a Vestas la possibilità di studiare approcci più scalabili per incorporare l’idrogeno nella sua configurazione operativa. E di raccogliere informazioni sui vantaggi e sui limiti delle navi di servizio a idrogeno nelle operazioni quotidiane.
“Settori difficili da decarbonizzare, come il trasporto marittimo, saranno l’ultima frontiera del nostro viaggio globale verso le zero emissioni. L’idrogeno è una tecnologia cruciale per avanzare in questo viaggio, motivo per cui Vestas è ansiosa di testarne il potenziale per ridurre le emissioni delle nostre operazioni di servizio”, afferma Christian Venderby, Vicepresidente esecutivo, Service, Vestas.
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Le emissioni di carbonio associate alle operazioni offshore rappresentano attualmente un terzo delle emissioni scope 1 e 2 di Vestas. Pertanto l’impiego del vettore potrebbe accelerare gli sforzi aziendali verso la neutralità climatica. Il nuovo CTV – spiega la società – ha il potenziale per generare un risparmio di CO2 di 158 tonnellate, ossia il 37% in meno di emissioni di carbonio rispetto a una nave tradizionale.