Verso l’autosufficienza energetica per i veicoli sottomarini autonomi
(Rinnovabili.it) – Il mercato dei veicoli sottomarini senza pilota ha di fronte a sé buone previsioni di crescita. La tecnologia si sta progressivamente diffondendo sia come strumento di sorveglianza sia nella mappatura dei fondali marini e nella manutenzione delle risorse energetiche offshore. Secondo gli esperti, il settore è destinato a crescere del 14,07 per cento passando dai 2,69 miliardi di dollari di valore (dato del 2017) a 5,19 miliardi entro il 2022. In vista di questo balzo in avanti, il settore sta iniziando a prendere a cuore anche l’aspetto ecologico.
Sebbene i veicoli subacquei autonomi (autonomous underwater vehicles – AUV) abbiano un’alimentazione elettrica, in genere vengono lanciati da imbarcazioni di supporto che impiegano carburanti fossili.
Un’alternativa alle navi di superficie è il progetto portato avanti dalla statunitense Ocean Power Technologies Inc. (OPT) in collaborazione con Modus Seabed Intervention e Saab Seaeye. L’iniziativa sta adattando alle esigenze dei veicoli sottomarini il PB3 della OPT. Di cosa si tratta? Il PB3 è una sorta di boa semi-sommersa in grado di produrre di produrre energia dalle onde.
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Il dispositivo può essere ancorato al fondale marino con un cavo, mentre il corpo galleggiare sulla superficie delle acqua. Le onde alzano e abbassano il pistone realizzato nella parte inferiore che, a sua volta, aziona un generatore. Nel dettaglio, la conversione energetica avviene attraverso un generatore a trasmissione diretta che carica continuamente un gruppo batterie di bordo. Questo impianto può quindi fungere da gruppo di continuità e e può operare in qualsiasi profondità oceanica oltre 20 metri e fino a 3.000 km. Tramite un ormeggio integrato e un cavo di trasmissione, la boa può fornire energia pulita a una docking station specifica per la ricarica degli AUV.
“Riteniamo che un AUV da una boa OPT, senza altre infrastrutture oceaniche, abbia il potenziale per rivoluzionare l’uso industriale degli veicoli sottomarini autonomi”, ha commentato George Kirby, presidente e CEO di OPT. Il progetto è attualmente in fase di esame per poter ricevere il finanziamento del governo americano.
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