Rinnovabili • Porto di Rotterdam

Porto di Rotterdam già pronto per movimentare l’idrogeno in arrivo su nave

Diverse aziende di logistica presenti al porto di Rotterdam stanno lavorando e investendo per prepararsi alla movimentazione e allo stoccaggio dell’idrogeno. Tutto sarà pronto entro il 2025, quando milioni di tonnellate di prodotto arriveranno in banchina nello scalo olandese

Porto di Rotterdam

di Andrea Barbieri Carones

(Rinnovabili.it) – Il porto di Rotterdam ha spalancato le braccia all’hydrogen economy. Tra le banchine dello scalo più trafficato d’Europa (e primo al mondo fino al 2004), infatti, molte aziende logistiche hanno già iniziato ad investire nello stoccaggio, nella lavorazione e nella movimentazione dell’idrogeno.

Una impresa rilevante, che potrebbe cambiare il concetto di mobilità del domani per le auto, gli aerei, i treni e le navi. Che potrebbero viaggiare abbattendo le emissioni di CO2, consentendo a molte aziende di effettuare la transizione verso la neutralità di carbonio.

A rilevare il fermento è l’autorità portuale della città olandese, che ha condotto un preciso studio tra le aziende che operano sulle sue banchine. E non solo.

Si tratta di studio fatto tenendo presente risultati sul lungo periodo che confermano una cosa: l’idrogeno è il carburante del futuro. E i numeri parlano da soli: per il 2050 la domanda per questo elemento chimico si prevede che aumenti di 20 milioni di tonnellate, di cui circa 18 milioni importate.

Secondo: a Rotterdam l’idrogeno è già “di casa”. Nel senso che viene movimentato anche come prodotto per poi sintetizzare ammoniaca. Terzo: il porto è già luogo dove avviene il transhipment – il trasbordo da navi più grandi a navi o mezzi più piccoli – di gas naturale liquefatto o Gnl (Lng secondo l’acronimo inglese) e di metanolo.

L’idrogeno è il carburante del futuro e a Rotterdam c’è il know how per movimentarlo

Pertanto questo know how potrebbe essere facilmente applicato alle nuove forme di idrogeno come quello liquido, come l’ammoniaca e l’Lohc (composti organici che possono assorbire e rilasciare idrogeno attraverso reazioni chimiche. I Lohc possono essere utilizzati come supporti di stoccaggio per l’idrogeno).

Pertanto le infrastrutture già presenti nel porto di Rotterdam per l’idrogeno e per le navi che lo trasportano fanno aumentare l’appeal dello scalo. Anche perché le aziende di logistica dovranno solo modificare gli impianti esistenti e adattarli alla presenza dell’elemento chimico più leggero in natura.

Il bello è che quasi tutte le aree portuali hanno il potenziale di gestire notevoli quantità di idrogeno e di trasferirle in luoghi sicuri. Anche le navi da cui sarà scaricato avranno spazi e strumenti adeguati al loro accosto.

Per ora sono quattro le aziende che si preparano a importare e movimentare l’idrogeno presso il porto di Rotterdam. Tutte hanno già alle spalle una esperienza nel settore energetico, e stanno lavorando  da un punto di vista burocratico (le licenze) sia organizzativo per processare idrogeno entro il 2025.

A queste se ne aggiungono altre che stanno ristrutturando i propri spazi per adattarli a quelli del carburante del futuro.

Da un punto di vista della sicurezza, nel porto di Rotterdam non ci sono restrizioni alla movimentazione di navi cariche di idrogeno.