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La lenta decarbonizzazione dello shipping UE: nel 2050 1 nave su 5 ancora alimentata a fossili

I margini di manovra per migliorare la transizione ci sarebbero. Ma bisogna agire sui target di intensità energetica e su altri aspetti della Fuel EU Maritime, il regolamento UE approvato col pacchetto Fit for 55

Decarbonizzazione shipping UE: nel 2050 navi saranno ancora fossili
Foto di Dominik Lückmann su Unsplash

Lo studio di T&E sulla decarbonizzazione dello shipping UE

(Rinnovabili.it) – Transizione al rallentatore per il settore navale europeo. Nel 2040, tre quarti delle navi che transitano per i porti UE sarà ancora alimentata a combustibili fossili. Anche al giro di boa di metà secolo, lo shipping europeo non si sarà ancora liberato delle fossili. A pesare sulla lentezza della decarbonizzazione dello shipping UE è la poca ambizione della Fuel EU Maritime, il regolamento presentato dalla Commissione come parte del pacchetto “Fit for 55”.

La progressiva diffusione dei combustibili elettrici, cioè e-fuels ottenuti tramite energia rinnovabile combinando idrogeno e CO2, sarà lenta. Quella dei biocombustibili e dell’uso di elettricità pulita in banchina ancora di più. Secondo le proiezioni di Transport & Environment, l’ong europea che monitora il processo di transizione dei trasporti in Europa, nel 2040 gli elettrocarburanti copriranno ancora una quota di poco superiore al 20%.

Dopo quella data ci dovrebbe essere un’accelerazione importante ma non abbastanza rapida da cancellare i combustibili fossili dal mix. Nel 2045 questi ultimi peseranno ancora per il 40% e a metà secolo rappresenteranno più del 20% del carburante usato dal comparto navale in Europa. Sarà il Gnl a farla ancora da padrone.

Le priorità per decarbonizzare lo shipping UE

Eppure i margini per accelerare la decarbonizzazione dello shipping UE ci sarebbero. Secondo i calcoli di T&E, anche grandi variazioni nel prezzo del carbonio avranno poche conseguenze sulla maggiore o minore convenienza dei combustibili non fossili. Alla fine del 2022, infatti, Bruxelles ha deciso di includere le emissioni delle navi nel marcato del carbonio comunitario (ETS). La chiave saranno invece i target di intensità energetica per il settore.

“Mentre il Gnl e l’ammoniaca elettronica sono i principali combustibili richiesti dalle compagnie di navigazione nel nostro scenario principale, gli scenari alternativi mostrano come la domanda di altri combustibili per il trasporto marittimo, tra cui il bio-metanolo, l’e-metanolo, l’e-gasolio e l’e-metano, potrebbe evolvere in situazioni di prezzo diverse”, scrivono gli autori del rapporto.

“La nostra modellizzazione mostra inoltre che anche un aumento significativo del prezzo del carbonio fa una differenza minima nelle scelte dei combustibili; il passaggio a combustibili più puliti sarà probabilmente guidato quasi interamente dalla progressiva riduzione degli obiettivi di intensità dei gas serra.