IMA Italia Assistance: “L'assistenza a questi veicoli ecologici richiede accorgimenti e conoscenze specifiche per evitare danni e possibili incidenti”
(Rinnovabili.it) – Forse non tutti sanno che con le auto elettriche o ibride, in caso di infortunio stradale, i soccorsi richiedono conoscenze specializzate ed attenzioni in più rispetto ai veicoli tradizionali. Proprio partendo dalla considerazione che non tutti possiedono il giusto know-how tecnico per intervenire in queste delicate situazioni che nasce il primo network di soccorso italiano specializzato per le auto ecologiche. A lanciare l’iniziativa è il gruppo IMA Italia Assistance, società del Gruppo Inter Mutuelles Assistance (IMA) nata in Italia nel 1990. Il progetto ha previsto la formazione di personale specializzato nei centri di intervento stradale del gruppo, attivando con uno specifico corso per arrivare a quella che tecnicamente viene chiamata “abilitazione di livello 1”.
Il perché di una simile iniziativa lo spiega Nicola Albarino, responsabile direzione rete fornitori di IMA Italia Assistance: “È cresciuta l’attenzione che le case automobilistiche hanno messo nella progettazione di nuove soluzioni ibride, studiando soluzioni sempre più ecologiche, ma al contempo complesse, e proponendo modelli altamente innovativi”. L’ultima ad essere immessa sul mercato è la nuova meccanica che abbina l’alimentazione a gasolio a quella elettrica che ha visto il suo esordio nel 2011: in due soli anni le auto immatricolate sono passate da 14 a 1.487. “Sono ancora numeri piuttosto piccoli se confrontati all’intero mercato auto, ma sono numeri che evidenziano nuove esigenze e richiedono nuove soluzioni”.
Per esempio, continua Albarino, prima di intervenire è necessaria la messa in sicurezza, scaricando le tensioni capacitive del veicolo. Inoltre, “è vietato il traino con le ruote anteriori sospese perché si potrebbe generare corrente ad alta tensione durante il trasporto. Servono specialisti, tecnici opportunamente formati per evitare di amplificare eventuali danni o addirittura provocare incidenti”.