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Con My Speedy e Fleetpulse, l’auto del futuro secondo Bridgestone

Presentate nel corso di Maker Faire Rome, My Speedy e Fleetpulse sono le soluzioni innovative firmate Bridgestone verso una mobilità innovativa orientata a tutti gli effetti al futuro

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Per il VP del dipartimento R & S di Bridgestone EMEA, Emilio Tiberio, l’innovazione spinge gli operatori del settore a creare soluzioni per la mobilità

 

(Rinnovabili.it) – Tecnologie telematiche incorporate nei veicoli per renderli sempre più orientati al futuro. Bridgestone ha raccolto la sfida dell’innovazione puntando tutto su soluzioni smart in grado di rendere il veicolo sempre più connesso e intelligente. Nel momento di rapida trasformazione in cui si trova il settore dei trasporti, sono in tanti tra case automobilistiche e aziende di componentistica auto a pensare di cogliere le opportunità offerte da una mobilità innovativa e orientata al futuro. Tra questi anche l’azienda giapponese produttrice di pneumatici, appunto, che ha pensato a due soluzioni al servizio della mobilità dalle prospettive interessanti: My Speedy e Fleetpulse.

 

Presentate da Bridgestone nel corso di Maker Faire Rome 2018, la fiera dedicata proprio all’innovazione, le due soluzioni proposte guardano entrambe a un veicolo che sarà sempre di più “connesso” e autonomo. La prima, My Speedy, è una soluzione digitale per i conducenti di tutti i giorni che monitora la salute del veicolo in tempo reale: la tecnologia telematica incorporata nel veicolo, misura le performance di tutti i suoi componenti e, se rileva un problema, avvisa l’utente attraverso una app dedicata, condividendo anche i consigli sulla manutenzione e cercando di evitare che il problema si presenti di nuovo in futuro. Addirittura, assicurano gli sviluppatori, il sistema avrebbe persino la capacità di prevedere i problemi prima che si verifichino attraverso un algoritmo avanzato. La seconda soluzione, invece, è Fleetpulse l’app lanciata per affrontare i tempi di fermo dei camion nelle operazioni di flotta: attraverso l’app, infatti, conducenti e tecnici possono seguire una checklist per completare digitalmente i loro controlli tecnici. Il servizio viene fornito anche insieme all’hardware del sistema di monitoraggio della pressione degli pneumatici per il veicolo e non solo assicura una pressione ottimizzata degli pneumatici, ma sta anche contribuendo alla riduzione delle emissioni di CO2 dovute all’usura degli pneumatici.

 

Alla domanda su quale sia l’auto del futuro, il VP del dipartimento di Ricerca e Sviluppo di Bridgestone EMEA, Emilio Tiberio, ha risposto la “macchina connessa”. “Entro il 2030, tutti i veicoli venduti saranno collegati – ha detto – e tra 12 anni il 22% dei veicoli sarà autonomo. Avanti, veicoli condivisi. Sarà condiviso fino al 33% del totale dei chilometri percorsi nell’UE. Ciò include la condivisione, il ride sharing e il ride. E infine veicoli elettrici compresi i modelli ibridi. Fino al 57% di tutte le auto sarà alimentato elettricamente. Ciò potrebbe non sorprendere alcuni considerando le pressioni ambientali e la scarsità delle risorse che attualmente influenzano la domanda di veicoli elettrici. Ma dovremmo considerare i vasti cambiamenti infrastrutturali che saranno necessari per renderlo possibile. Mentre questo periodo di cambiamento ci presenta davvero sfide enormi, ci offre anche opportunità uniche. E per soddisfare queste opportunità l’innovazione spinge gli operatori del settore a creare soluzioni per la mobilità”.