Gli esperti tracciano tre percorsi per tagliare le emissioni nei trasporti. Ma per una mobilità sostenibile vera deve calare la domanda
(Rinnovabili.it) – Ci sono tre strade per dimezzare le emissioni del settore trasporti nei Paesi industrializzati entro il 2050 e realizzare concretamente un sistema di mobilità sostenibile. Ma vanno percorse contemporaneamente. Migliorare rapidamente le tecnologie esistenti può portare benefici sul breve termine; risparmiare carburante, cambiando le abitudini degli utenti può avere effetti subito ma anche in futuro; trasformare radicalmente il sistema di trasporto in uno meno carbon-intensive porterà benefici sul lungo termine. Ne è convinto John Hewood, professore di Meccanica al MIT di Boston, che ha coordinato una ricerca dal titolo altisonante: “On the Road Toward 2050”.
La relazione contiene una serie di raccomandazioni che dovrebbero essere attuate per raggiungere una riduzione del 40-50% del consumo di carburante nei trasporti e delle emissioni di gas serra entro il 2050. La valutazione indica che questi target sono raggiungibili in Nord America, Europa e Giappone.
Stati Uniti, Europa, Giappone e Cina consumano oltre la metà del petrolio mondiale. Negli USA, i miglioramenti tecnologici, secondo la ricerca, potrebbero compensare l’aumento delle auto sulle strade e ridurre l’uso di carburanti e le emissioni di gas serra fino al 50% entro il 2050. In Europa è prevista una crescita minore delle auto, e l’innovazione tecnologica potrebbe ridurre l’entità dei tagli. In Giappone le auto stanno calando di numero, perciò l’impatto positivo potrebbe arrivare in anticipo se il governo prenderà le dovute precauzioni. La Cina, invece, vive una crescita esponenziale, ma con una riduzione di questo aumento dell’auto e miglioramenti tecnologici, il MIT è convinto che si potrà stabilizzare il consumo di carburante entro il 2040.
Per abbassare ulteriormente l’impatto ambientale dei trasporti nello stesso lasso di tempo, sarà necessario programmare sforzi supplementari. In questo passaggio della ricerca, si nota meno il contributo economico di Chevron e BP, colossi del petrolio che da sempre suggeriscono transizioni basate solo su miglioramenti tecnologici piuttosto che su tagli netti della domanda. Infatti, il MIT confessa che per risolvere il problema delle emissioni e dar vita ad una vera mobilità sostenibile, le persone devono imparare a spostarsi di meno. Nel frattempo, vanno diffuse più rapidamente le tecnologie per lo sviluppo di mezzi di locomozione a basse emissioni, in particolare veicoli elettrici e ad idrogeno.