50 le città italiane analizzate in materia di mobilità sostenibile
(Rinnovabili.it) – Città italiane in graduatoria alla ricerca della mobilità sostenibile doc. È questo l’obiettivo di “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città”, il rapporto elaborato da Euromobility con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e presentato oggi alla Fondazione Biagi di Modena. Il rapporto, giunto alla sua dodicesima edizione, fotografa le principali 50 città italiane: tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e i capoluoghi di Provincia con una popolazione superiore ai 100.000 abitanti. Stando a quanto emerge dall’indagine, al primo posto della graduatoria si conferma ancora una volta Parma, seguita da Milano, Venezia, Brescia Padova e Torino; nella top ten anche Cagliari, al settimo posto, unica città del Sud, con dietro Bologna, Verona e Modena. Roma continua a perdere posizioni e si attesta al ventitreesimo posto, mentre a chiudere la classifica c’è Catanzaro, la più insostenibile in materia di mobilità sostenibile.
Oltre a essere una delle prima città italiane ad aver adottato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, Parma è prima della lista perché è anche dotata di un mobility manager di città, di servizi di sharing mobility e di un buon servizio di trasporto pubblico; la città, inoltre, ha uno dei parchi circolanti più ricchi di veicoli a basso impatto. “Questo riconoscimento è un punto d’arrivo? Per noi no – ha commentato il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, soddisfatto di un riconoscimento che testimonia il buon lavoro svolto in questi anni – semmai di partenza: Parma è una città che può e vuole dare ancora tanto. In particolare sulla mobilità avvieremo nuovi progetti ecosostenibili e smart al pari delle più progredite città europee”.
Il rapporto segnala anche l’aumento del tasso di motorizzazione (+0,8%), che però pare compensato dall’aumento dei veicoli GPL (9,46% del parco nazionale circolante) e dei veicoli ibridi ed elettrici (veicoli a metano stabili al 2,49%). Peggiora invece il trend per la qualità dell’aria, complici anche condizioni meteorologiche meno favorevoli di quelle registrate nel 2016 (quando si ebbe un netto miglioramento): 20 città su 50 rispetto i limiti imposti dalla normativa (nel 2016 erano 23). Per quanto riguarda la mobilità condivisa, invece, rimangono più o meno invariati i servizi convenzionali, quelli cioè in cui l’utente preleva e riconsegna i veicoli in parcheggi ben definiti), crescono invece quelli a flusso libero, quelli cioè con prelievi e riconsegne in qualsiasi area prevista del servizio.
Per il Presidente di Euromobility, Lorenzo Bertuccio, è chiaro che il Governo e i nostri amministratori debbano mettere in campo misure ben più coraggiose e strutturali di quelle adottate finora: “La qualità dell’aria – ha detto – non accenna a migliorare e, come se non bastasse, non diminuisce neppure il numero di morti sulle strade delle nostre città. E nonostante la mobilità condivisa, grazie anche all’affermarsi delle tecnologie, mostri segnali incoraggianti, seppure con qualche distinguo, continua a crescere il numero di automobili in circolazione e ci allontaniamo sempre di più dall’Europa”.