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E’ Bologna la regina italiana della mobilità sostenibile

Car-sharing, buona dotazione di parcheggi, piste ciclabili e un efficiente servizio di trasporto pubblico rendono Bologna la città più “eco-mobile” del BelPaese

E’ Bologna la regina italiana della mobilità sostenibile

 

(Rinnovabili.it) – A che velocità sta andando la mobilità sostenibile italiana? Purtroppo per rispondere è necessario fare prima un distinguo regionale. Nonostante i progressi in questo campo stiano lentamente coinvolgendo tutto lo Stivale, a detenere lo scettro dell’ecomobility sono infatti le città del Nord d’Italia. A rivelarlo è l’annuale rapporto di EuroMobility sulla mobilità sostenibile nei principali 50 centri urbani del Bel Paese. Nella sua ottava edizione il documento ci regala una fotografia di un Paese che continua a muoversi a una doppia velocità attraverso una rete di nuovi e vecchi progetti e un parco auto in evoluzione. “Dopo 8 anni di studi, intreccio di dati e confronti – sottolinea Roberto Maldacea, neopresidente di Euromobility – si evidenzia sempre più la frattura tra nord e sud Italia, con le prime 10 città virtuose tutte al nord e una fotografia triste e impietosa del nostro stivale”.

 

Il titolo di città più “eco-mobile” non poteva che non andare a Bologna, detentrice della prima posizione nella classifica di Euromobility grazie ad un sapiente mix di “sostenibilità”. A regalarle la medaglia d’oro 2014 sono stati infatti una buona dotazione di parcheggi a pagamento e di scambio, il basso indice di incidentalità sulle strade, la dotazione di piste ciclabili, ma anche un efficiente servizio di trasporto pubblico che soddisfa peraltro un’alta domanda, il servizio di car sharing, nonché per le attività del mobility manager di Area. Secondo posto invece per Parma e terzo a Milano; poco sotto Venezia al quarto posto e Brescia al quinto. Nella “top ten” si confermano anche Bergamo (sesta) e Firenze (settima) seguite in ordine da  Padova, Torino e Genova. Brutte le performance della Capitale che non riesce ad andare più su del ventiquattresimo posto, mentre il fondo della classifica è occupato da Siracusa, Reggio Calabria e Potenza.

 

Ma è solo analizzando i progressi italiani attraverso gli indicatori di Euromobility che si comprende davvero quanto è lungo il passo della mobilità sostenibile nostrana. Crescono gli utenti del bike sharing, ma solo in 16 delle 50 città risulta attivo un sistema di condivisione della bici. Anche il numero complessivo degli utenti del Car Sharing, mentre appare decisamente timido l’impegno dei mobility manager di Area, figura presente in sole 32 città. Milano e Cagliari (undicesimo posto e prima città del Sud nella classifica) possiedono la maggiore offerta di Trasporto pubblico locale, in una situazione italiana complessiva in cui i tassi di motorizzazione si stanno riducendo. E sono quasi insospettabili le città con il maggior indice di motorizzazione: L’Aquila e Potenza, la prima con 75,3 e la seconda con 71,9 auto ogni 100 abitanti, seguite da Perugia (69,5) e Campobasso (69,0). Altro dato interessante quello inerente all’impatto dei veicoli: passa dal 7,5% dell’anno 2012 all’8,0% del 2013 il numero di auto a basso impatto, cioè a gpl, metano, ibride o elettriche. Si confermano Ravenna, Ferrara e Bologna, con una media prossima o superiore al 19%, le città con il numero più elevato di auto a basso impatto, in particolare a gas.

 

“Questo ottavo Rapporto – dichiara Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility – segnala la progressiva positiva riduzione del tasso di motorizzazione, complice anche la perdurante crisi economica, il continuo aumento dei veicoli a basso impatto come quelli a metano e gpl, ma anche a trazione ibrida ed elettrica, che complessivamente raggiungono l’8% del parco nazionale circolante. Ma occorre spingere di più sul pedale dei servizi innovativi: se il bike sharing vede crescere sia il numero di utenti (di circa il 37%) sia il numero di biciclette (+27% circa), come lo scorso anno, invece, ad un incremento del numero di iscritti al car sharing tradizionale (+7,8%) non corrisponde un’analoga crescita delle automobili a disposizione dei cittadini, che invece diminuiscono del 4,5%”.