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Mobilità elettrica e condivisa per tagliare la CO2 del 50% al 2050

Mobilità elettrica e sharing per tagliare la CO2 del 50 al 2050

 

(Rinnovabili.it) – Tagliare del 50% entro il 2050 le emissioni del settore trasporti è possibile solo puntando sulla mobilità elettrica. Lo sostiene un articolo pubblicato su Science poche ore fa, che riporta lo studio di un team di ricercatori guidati da Felix Creutzig del Mercator Research Institute on Global Commons and Climate Change (Mcc). Le emissioni generate dal comparto, al momento rappresentano il 23% della CO2 globale e potrebbero raddoppiare da qui a 35 anni per la rapida motorizzazione in Cina, India e sudest asiatico. Ma il processo può essere governato e perfezionato, secondo gli esperti, con la possibilità concreta di dimezzare l’inquinamento dei trasporti invece di raddoppiarlo. La ricetta non è nuova: basterebbe spingere il trasporto pubblico nelle città e puntare sulle auto elettriche per quanto riguarda la mobilità privata.

Mobilità elettrica e sharing per tagliare la CO2 del 50 al 2050 2Mancano pochi giorni all’apertura della conferenza Onu sul clima di Parigi, e questa ricerca va a sommarsi all’ormai vasta letteratura che mira a consigliare la politica sulle strade migliori da percorrere. È ormai chiaro che vi saranno enormi difficoltà nel raggiungimento di un patto globale per ridurre le emissioni in altri settori in misura tale da consentire all’innalzamento delle temperature di rimanere entro l’alveo dei 2 °C. Perciò «la mobilità elettrica su larga scala potrebbe essere cruciale per dimezzare la CO2 nei trasporti entro il 2050», osserva Felix Creutzig del Mcc. Una mobilità di questo tipo, dice l’esperto, include il car sharing, le bici elettriche e il trasporto ferroviario.

L’incremento dell’efficienza, secondo l’articolo di Science, sarà molto difficile da raggiungere tramite un parco auto convenzionale, dal 2025 in avanti. A favorire l’entrata in auge dell’auto elettrica, dicono gli analisti, sarà il continuo calo dei prezzi delle batterie al litio.

Tuttavia, sarà necessario anche un cambio di paradigma per quanto riguarda le modalità con cui ci muoviamo: vanno incentivati mezzi di trasporto diversi dalle automobili. Ciò implica investimenti in infrastrutture come ferrovie e piste ciclabili.

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