Un vero e proprio "risveglio ciclistico mondiale" travolge il mercato delle bici, con una domanda che supera l'offerta dei negozi al dettaglio.
Boom di vendite: bici e bici elettriche non sono mai state così di tendenza
(Rinovabili.it) – Per la prima volta dalla comparsa delle automobili, le biciclette stanno vivendo un momento di forte slancio globale dovuto soprattutto alla pandemia di coronavirus. Se, durante il lockdown, le vendite globali sono comprensibilmente crollate, adesso il commercio – soprattutto di bici elettriche – sta riprendendo clamorosamente, con una domanda che supera l’offerta dei negozi al dettaglio.
Preferite al trasporto pubblico, le bici elettriche attraggono soprattutto i pendolari. Secondo un’analisi di Reuters, VanMoof, un’azienda olandese che produce e-bike dal costo di 2.000 euro ciascuna, prevede di raddoppiare la sua capacità produttiva a 12.000 veicoli al mese entro la fine dell’estate. Giant Manufacturing, il gruppo taiwanese da 4 miliardi di dollari, ha registrato a giugno un aumento delle entrate del 55% su base annua. Il rivenditore britannico Halfords ha registrato un picco di dimensioni simili.
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Il rinnovato entusiasmo per il trasporto su due ruote riguarda soprattutto le bici elettriche. In Europa, i veicoli a batteria stavano già guadagnando terreno ben prima della crisi pandemica, aiutati da batterie più leggere e di maggiore durata. Ad esempio, oltre il 40% delle biciclette vendute in bicicletta in Olanda nel 2019 erano elettriche. In Germania, 1/3 dei 4,3 milioni di nuove biciclette vendute aveva una batteria.
Città come Londra, New York e Berlino hanno rapidamente costruito nuove piste ciclabili, mentre diversi paesi hanno offerto sussidi economici. In Italia, ad esempio, si rimborsa ai cittadini fino al 60% del costo di una nuova bici, bici elettrica o e-scooter, per un massimo di 500 euro. Inoltre, l’energia elettrica aiuta anche a stimolare l’uso di bici condivise, come il servizio gestito da Acciona.
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Finora, i produttori di bici elettriche sono stati i principali beneficiari della ripresa. Accell, il gruppo olandese da 730 milioni di dollari che possiede marchi come Raleigh e Sparta, ha guadagnato l’anno scorso oltre la metà dei suoi ricavi dalle e-bike. Stessi risultati anche per Shimano, il gruppo giapponese da 19 miliardi di dollari che controlla circa metà del mercato globale di componenti per biciclette (come ingranaggi e freni).
Questi numeri attirano inevitabilmente anche diversi investitori. Ma resta da vedere se il “risveglio ciclistico globale” sopravviverà alla fine della crisi pandemica e all’arrivo di un clima più freddo e umido. Inoltre, un passaggio permanente allo smart-working potrebbe anche significare meno pendolarismo, e una crescita economica contenuta potrebbe scoraggiare i consumatori dalla spesa per bici elettriche più costose.