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Mobilità ciclistica, l’impegno della Puglia

(Rinnovabili.it) – Due ruote avanti tutta sul territorio pugliese. La regione ha infatti deciso di rafforzare l’impegno già messo in campo a favore della mobilità dolce aderendo al Manifesto ‘Salva ciclisti’. Si tratta dell’iniziativa partita dal web dove blogger e di siti dedicati al mondo delle due ruote sostenitori attivi della proposta lanciata dal quotidiano inglese Times con la campagna ‘Cities fit for cycling’. Il manifesto – che sta facendo riflettere anche i parlamentari italiani in merito ad un disegno di legge per il suo integrale recepimento – riporta otto proposte ed una petizione che chiede di mettere un freno ai continui incidenti nelle città.

“In Puglia – spiega l’assessore alla mobilità Guglielmo Minervini– non siamo all’anno zero delle politiche per la mobilità ciclistica, ma faremo di più soprattutto per migliorare la sicurezza degli utenti deboli della strada, in particolare i ciclisti urbani. Ci sono delle misure che come Regione possiamo attuare direttamente e altre che sono già in fase di attuazione. Penso alla messa in sicurezza degli incroci pericolosi, già iniziata con gli interventi infrastrutturali di cui sono attuatori Comuni e Province attraverso i piani nazionali della sicurezza stradale che stiamo attentamente monitorando. Inoltre stiamo definendo i parametri per riconoscere un premio ai comuni ‘bicicloni’, ovvero quelli in cui non solo ci sono più infrastrutture ciclabili ma anche un effettivo utilizzo della bicicletta da parte dei cittadini”.

A livello territoriale – il Centro regionale di monitoraggio della sicurezza stradale (Cremss) è un’acuta sentinella dell’incidentalità e spiega l’assessore “dedicheremo nel prossimo report un capitolo assestante al tema per avere ulteriori informazioni di dettaglio sui black point dei ciclisti”.

Ricordiamo gli otto punti del Manifesto “Salva Ciclisti”:

1. Gli autoarticolati che entrano in un centro urbano devono, per legge, essere dotati di sensori, allarmi sonori che segnalino la svolta, specchi supplementari e barre di sicurezza che evitino ai ciclisti di finire sotto le ruote.

2. I 500 incroci più pericolosi del paese devono essere individuati, ripensati e dotati di semafori preferenziali per i ciclisti e di specchi che permettano ai camionisti di vedere eventuali ciclisti presenti sul lato.

3. Dovrà essere condotto un’indagine nazionale per determinare quante persone vanno in bicicletta in Italia e quanti ciclisti vengono uccisi o feriti.

4. Il 2% del budget dell’ANAS dovrà essere destinato alla creazione di piste ciclabili di nuova generazione.

5. La formazione di ciclisti e autisti deve essere migliorata e la sicurezza dei ciclisti deve diventare una parte fondamentale dei test di guida.

6. 30 km/h deve essere il limite di velocità massima nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.

7. I privati devono essere invitati a sponsorizzare la creazione di piste ciclabili e superstrade ciclabili prendendo ad esempio lo schema di noleggio bici londinese sponsorizzato dalla Barclays.

8. Ogni città deve nominare un commissario alla ciclabilità per promuovere le riforme.

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