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Mobilità alternativa: l’Ue approva la costruzione di una rete di infrastrutture

Per favorire la diffusione della mobilità alternativa l'Ue approva il progetto per la rete di base di infrastrutture di rifornimento nei 28 Stati Membri

mobilità alternativa(Rinnovabili.it) – L’Europa, per favorire lo sviluppo e la diffusione della mobilità alternativa, deve garantire agli Stati Membri e a chi vi si reca, una rete di infrastrutture di ricarica e di approvvigionamento che possa soddisfare le esigenze di viaggio di chi ha scelto di schierarsi dalla parte dell’ambiente.

Proprio per favorire questa rivoluzione il Consiglio ha adottato una Direttiva relativa alla costruzione di una rete base di infrastrutture che garantisca l’approvvigionamento a chi viaggia senza l’ausilio di carburanti fossili.

“Con l’adozione formale della direttiva oggi stiamo compiendo un passo decisivo per rendere l’Economia europea più efficiente dal punto di vista dell’uso delle risorse, meno dipendente dal petrolio e più attenta alla qualità della vita dei cittadini”, ha detto Maurizio Lupi, ministro italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti.

 

L’atto legislativo, adottato in via definitiva dal Consiglio in data odierna, diventerà a tutti gli effetti una Direttiva 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, che dovrebbe avvenire prossimamente.

Una volta approvata definitivamente la Direttiva darà ai 28 la possibilità di adeguarsi concedendo loro 2 anni di tempo per l’elaborazione di un piano per la distribuzione sul territorio di carburanti alternativi ai tradizionali, che dovranno essere comunicati alla Commissione. Queste strategie, chiamate anche “quadri politici nazionali” dovranno contenere le scadenze per l’istallazione dei nuovi punti di rifornimento e di ricarica sul territorio specificando quale tipo di carburante che sia elettricità, idrogeno o gas naturale verrà erogato e dove. Compito della Commissione sarà verificarne la fattibilità e la coerenza delle misure proposte valutando il livello di sicurezza di ogni intervento in modo da poter anche calibrare gli investimenti pubblici nel settore.

I termini imposti per l’effettiva messa in funzione delle nuove infrastrutture sarà fissato tra il 2020 e il 2030 a seconda del tipo di combustibile, dei veicoli e dell’area da rifornire tenendo conto della necessità di istallare un numero sufficiente di punti di rifornimento che quantomeno soddisfi le auto presenti sul territorio favorendo l’ulteriore diffusione di mezzi ecologici.

Per garantire il successo dell’iniziativa risultano fondamentali gli investimenti privati, affiancati agli aiuti da parte degli Stati Membri.