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Mobilità alternativa: la svolta spagnola nel nuovo bilancio dello Stato

Nel nuovo PGE 2015 la Spagna propone incentivi per l'acquisto di veicoli elettrici e ibridi contribuendo al miglioramento della qualità dell'aria

mobilità alternativa(Rinnovabili.it) – Dopo l’interesse manifestato dalla Germania per la diffusione della mobilità alternativa ora la palla passa alla Spagna che annuncia nuovi aiuti specifici.

Le novità sono state inserite nella proposta di PGE 2015 (Presupuestos Generales del Estado) che pare contenga sussidi per l’acquisto di veicoli elettrici e nuove opportunità per le case automobilistiche e per le aziende che producono componenti quali l’elettronica e l’ITC.

Il progetto di bilancio dello Stato (PGE) per l’anno 2015 prevede un accantonamento di 7 milioni  di euro a sostegno delle azioni per promuovere la domanda di veicoli puliti e a basso consumo energetico, così come 8 milioni per la quarta edizione del Plan PIMA Aire, il piano per garantire una maggiore qualità dell’aria, di sicuro incentivo per l’acquisto di veicoli commerciali.

Il Piano Pima Air 4, previsto per il 2015, dovrebbe essere adottato entro la fine dell’anno ed è parte della strategia per contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici attraverso la riduzione delle emissioni. Pertanto, questa misura cercherà di incoraggiare l’acquisto di veicoli industriali più efficienti, nonché l’acquisto di motocicli e ciclomotori elettrici e ibridi nonché biciclette a pedalata assistita.

 

All’interno della proposta del Ministero dell’Industria, Energia e Turismo di bilancio sono contemplate diverse attività per promuovere la domanda di automobili pulite ed efficienti, con un budget di 7 milioni di euro di veicoli per circa 1.800 unità.

Secondo il documento, il provvedimento contribuirà anche allo sviluppo di nuove attività e strutture per la gestione della ricarica e per la produzione di nuovi modelli e metodi di ricarica.

Tuttavia il nuovo piano dovrà anche rispettare quelle che sono le specifiche contenute nella nuova Direttiva della Commissione Europea che punta alla realizzazione, entro 10 anni, di una rete di base di infrastrutture per garantire l’alimentazione dei veicoli alternativi su tutto il territorio europeo.