(Rinnovabili.it) – Portare sul mercato, in appena cinque anni, oltre 30mila veicoli a fuel cell, che possano fare affidamento su impianti di rifornimento alimentati dalle rinnovabili. Questo quanto prevede il piano di Toyota sulla mobilità a idrogeno. Nella bufera che ha travolto l’automotive mondiale dopo il dieselgate, il colosso giapponese gioca al rilancio con le sue ambizioni verdi preparandosi a invadere il mercato con la flotta di veicoli ed ecologici: 30mila veicoli a idrogeno e 1,5 milioni di auto ibride entro il 2020. In più si concentrerà su una piccola produzione di bus, sempre a fuel cell, entro il 2017. Ma non solo. Il piano industriale di Toyota prevede anche di azzerare, o per lo meno di andarci il più vicino possibile, le emissioni di CO2 generate dalle proprie fabbriche entro il 2050. Per raggiungere l’obiettivo, la società punterà sull’impiego di fonti rinnovabili procedendo attraverso più fasi principali: un primo dimezzamento della CO2 rispetto a valori del 2001 da raggiungere entro il 2020 e un ulteriore taglio del 33% per il 2030, per arrivare ad oltre il 90% entro la fine del 2050. Altro punto focale del nuovo piano, la gestione dell’acqua, il cui utilizzo per il raffreddamento degli impianti verrà minimizzato e rapportato con le esigenze del territorio.
“Crediamo che sia importante prendere nuove sfide con una visione per i 20 ei 30 anni a venire”, ha sottolineato il presidente di Toyota, Takeshi Uchiyamada.
Il gruppo ha pubblicato ieri anche i dettagli della sua Prius di quarta generazione, promettendo nuovi miglioramenti nella batteria, motore, aerodinamica e peso, e quindi, in altre parole, una resa chilometrica migliore. I test giapponesi asseriscono che il nuovo modello sarà in grado di percorrere fino a 40 chilometri con un litro, un miglioramento del 20 per cento rispetto al modello 2015. Funzionari della Toyota hanno confermato che il rendimento del motore Prius è stato potenziato del 40 per cento riducendo l’attrito e migliorando la combustione, mentre le batterie sono il 10 per cento più piccole ma possiedono il 28 per cento di densità energetica.