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Micro-mobilità elettrica nella L. di Bilancio, primo ok dalla Camera

Passa in Commissione alla Camera la proposta – nata da Legambiente -  d’autorizzare in città segway, hoverboard e monopattini elettrici in via sperimentale

Micro-mobilità elettrica

 

 

Primo ok per la micro-mobilità elettrica in Italia

(Rinnovabili.it) – Viene chiamata micro-mobilità elettrica e racchiude tutti quei piccoli sistemi di trasporto personale a trazione elettrica come i segway, gli hoverboard e i monopattini a batteria. Per la maggior parte di questi strumenti esiste un vuoto normativo nella legislazione italiana che, a differenza di quanto succede ad esempio negli Stati Uniti e in molte città europee, ne impedisce la circolazione su strada. A intervenire sulla questione è ora un emendamento alla legge di Bilancio 2019, passato ieri alla Camera. La V Commissione di Palazzo Montecitorio ha approvato la proposta emendativa presentata da Luciano Nobili, Chiara Braga e altri parlamentari del PD e nata su proposta di Legambiente, per iniziare a testare anche sulle strade italiane i mezzi della micro-mobilità elettrica.

 

Recita il testo:

3-bis. Al fine di sostenere la diffusione della micro-mobilità elettrica e promuovere l’utilizzo di mezzi di trasporto innovativi e sostenibili, nelle città è autorizzata la sperimentazione della circolazione su strada di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard e monopattini. A tale fine, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti sono definite le modalità di attuazione e gli strumenti operativi della sperimentazione.

 

“Questi mezzi leggeri e a emissione zero sono un pezzo della mobilità del futuro – commenta il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini – di cui, però, a oggi il codice della strada vieta assurdamente la circolazione nelle strade delle nostre città. Sono mezzi sempre più economici, che si possono facilmente caricare su un treno o un autobus, per consentire di integrare la parte di percorso fatta con i mezzi pubblici. Dopo l’accordo bipartisan riscontrato da questo emendamento, fatto proprio dal PD e accolto dalla maggioranza, ci auguriamo ora che il suo iter proceda senza intoppi”.

 

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