Il Piemonte è la prima Regione a sottoscrivere formalmente l’accordo, che vede coinvolte anche l’Emilia-Romagna, la Liguria e la Lombardia, con AISCAT, Unione Petrolifera e Legambiente
(Rinnovabili.it) – Perché gli automobilisti si convincano a passare ad alternative più pulite di mobilità è necessario che possano contare su infrastrutture di rifornimento capillari. Nasce con questo obiettivo l’accordo di sviluppo della rete di distribuzione metano per autotrazione sulla rete autostradale del Nord Italia. Il progetto, che prevede l’implementazione dei punti di erogazione ed individua le aree di servizio per l’installazione, è reso possibile dalla collaborazione di 4 regioni e associazioni del settore. Nel dettaglio l’amministrazione piemontese tramite il proprio assessore al Commercio, Agostino Ghiglia, è stata la prima a siglare l’intesa che vede nel dettaglio anche il coinvolgimento dell’Emilia-Romagna, della Liguria e della Lombardia oltre ad AISCAT (Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori), Unione Petrolifera e Legambiente. Insieme questi enti dovranno promuovere politiche integrate di sviluppo dell’offerta di carburanti eco-compatibili che attualmente può già contare su 30 aree di servizio metanizzate su 460. nel dettaglio, in Piemonte gli impianti a metano sono 76 su un totale di 1400.
“L’accordo che la Regione Piemonte sottoscrive oggi – ha dichiarato l’assessore Ghiglia – è frutto di un’analisi condotta insieme ai vari portatori di interesse e risponde all’esigenza condivisa da tutte le Regioni coinvolte di considerare la “mobilità verde” come obiettivo primario a cui le amministrazioni devono tendere, proprio perché in grado di assicurare benefici in termini di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni nocive per l’ambiente e la salute”. Le azioni da mettere in campo saranno molteplici, spiega l’assessore, e oltre ad aver individuato una serie di standard di miglioramento del servizio si dovrà affrontare la questione delle criticità legate al trasporto del gas, che “potrebbero essere ridotte ricorrendo anche al metano liquido, esperienza che il Piemonte ha già promosso ed avviato”.