Il marchio della Stella protagonista anche nel segmento ZEV: la Classe B dimostra come sia possibile unire risparmio ed attenzione all’ambiente senza penalizzare il comfort ed il piacere di guida
Salire sulla Classe B elettrica significa condividere in parte la tecnologia che da un paio di stagioni ha portato le Frecce d’Argento a primeggiare in Formula Uno con Lewis Hamilton e con il suo compagno di scuderia Nico Rosberg. Della vincente tecnologia ibrida della F1, infatti, la produzione in serie riprende non poche soluzioni; e grazie anche al sontuoso programma di R&D che Mercedes foraggia ogni anno con la bellezza di 2,8 miliardi di euro, in gamma ci sono oltre dieci modelli ibridi e più d’uno con solo motore elettrico. Un’attenzione all’ambiente in parte motivata dall’ormai non più così lontana scadenza del 2020, anno in cui tutti i costruttori dovranno ridurre le emissioni fino all’’incredibile soglia dei 99 g/km, circostanza che imporrà una massiccia presenza di veicoli con propulsione elettrica totale o parziale.
L’abito non fa il monaco…
Per quell’epoca è presumibile avremo fatto l’abitudine ben più di adesso alla presenza in strada di veicoli elettrici: da questo punto di vista, la Classe B segna un punto a suo favore, visto che tra le vetture ZEV è quella che si presenta con l’abito più normale e discreto. Al punto che niente suggerisce che si tratti di un’elettrica, anzi è identica agli analoghi modelli benzina e diesel: il bocchettone di rifornimento è uguale, la strumentazione ha la quasi la stessa grafica (di diverso c’è l’indicatore dell’energia recuperata o spesa e quello dell’efficienza del motore, mentre quello di carica è identico a quello della benzina), l’abitacolo è lo stesso ed anche lo spazio per i bagagli non cambia. La differenza (e che differenza!) si avverte appena ci si muove: la Classe B elettrica parte a fionda e vola come un razzo, grazie al motore che eroga ben 132 kW (al cambio attuale, come dire 180 CV) e che, come tutti gli elettrici, mette subito sul piatto la poderosa coppia di 340 Nm, che nelle partenze da fermo significa arrivare a 100 orari in meno di 8 secondi. Roba da berline sportive, come i più esperti avranno già capito.
Prestazioni al top, dunque, rese possibili dal pacco batterie agli ioni di litio (realizzato in collaborazione con Tesla, brand che nel settore elettrico vanta un’esperienza che in pochi possono esibire) studiato per occupare il minor spazio possibile: sin dall’origine della progettazione della Classe B era prevista l’installazione tra asse anteriore e posteriore delle batterie, una lungimiranza che ora si traduce nella conservazione degli ingombri standard (lunghezza 436 cm – larghezza 156 – altezza 179 – passo 270), nell’abitabilità per 5 passeggeri e capacità di carico dei bagagli per un volume iniziale di 501 litri, valore che sale in maniera progressiva rinunciando ai tre posti posteriori per toccare i 1.456 litri di carico utile.
Tra i dati ufficiali della Casa, la possibilità di ricaricarsi in tre ore dalla specifica wallbox trifase da 400 V e 16 Ampère o 9 ore con una presa domestica da 16 Ampère; in termini di autonomia, si può ambire ai 230 km se si sceglie la singolare funzione Range Plus opzionale: grazie ai dati del radar anteriore (di serie, stante la presenza del Collision Prevention Assist Plus) la vettura è in grado di valutare se può recuperare più o meno energia in frenata, lasciando correre in modalità sailing (come fosse in folle) se non c’è nessuno davanti, rallentare la corsa o frenare con il recupero d’energia in caso contrario. Questa sofisticata tecnologia è in buona compagnia: come su altre ibride plug-in ed elettriche Mercedes, infatti, attraverso la connessione 3g onboard la Classe B può essere gestita attraverso una specifica app che verifica la posizione della vettura, programma la ricarica, calcola lo stato di carica della batteria e attivare il sistema di climatizzazione prima che si arrivi in vettura.
Pianeta elettrico, piacere ed adrenalina
Due le versioni previste, Executive e Sport: la prima più adatta a chi cerca una vettura completa, la seconda rivolta al cliente che alla funzionalità vuole aggiungere un design sportivo ed accattivante. Entrambe le versioni offrono una ricca dotazione di serie: cerchi in lega, climatizzatore bizona, radio con bluetooth.
Il guidatore può scegliere tra tre programmi di marcia: E+ (Economy Plus) con una guida molto attenta ai consumi; E (Economy) più orientata al comfort; S (Sport) più dinamica.
La Classe B riesce nel miracolo di offrire comodità da vettura premium e prestazioni sportive (selezionando la modalità Sport) pur senza bruciare un goccio di benzina: la spinta è vigorosa, l’ESP ha addirittura difficoltà nel contenere l’esuberanza del motore in accelerazione ed i 180 CV partono al galoppo senza incertezza e soluzione di continuità, con una progressione costante che accompagna la crescita della velocità fino ai 160 km/h autolimitati. Per una maggiore autonomia, però, è consigliabile limitare la potenza a 133 CV: una dote comunque consistente, accompagnata da un’accelerazione meno brutale ed una velocità massima allineata ai limiti del Codice.
La modalità Economy Plus consente prestazioni più contenute: solo 88 CV e velocità massima di 110 km/h; ma per chi si muove in città e non ha pretese prestazionali, è la modalità più interessante. La coppia, sempre elevata e subito disponibile, rende la Classe B molto piacevole anche in modalità risparmio.
Più pesante di circa 200 kg rispetto all’analoga Classe B 220 CDI, la Mercedes ZEV si rivela sicura, ben frenata, capace di offrire in aggiunta al buon confort di bordo la proverbiale silenziosità delle vetture elettriche. La guida è addirittura divertente, con inserimenti in curva fulminei e molta precisione nel tenere le traiettorie impostate; l’unica controindicazione è nella tendenza al rimbalzo delle sospensioni sulle asperità più accentuate, a causa del peso delle batterie.
I TEST EFFETTUATI
I test sono stati articolati su una serie di prove per poterne valutare le prestazioni e la dinamica (e quindi la guidabilità) del veicolo, tenendo presente la diversa architettura di costruzione e la diversa distribuzione dei pesi rispetto ad una autovettura convenzionale con motore a combustione interna. Le prove sui consumi sono state effettuate su tre cicli di guida urbano, extraurbano ed in condizioni di guida particolarmente stressanti, valutando lo stato di carica delle batterie (SOC), l’energia assorbita ed i chilometri percorsi dall’autovettura. Gli impianti del centro di guida sicura ACI SARA, grazie a tecnologie evolute, hanno permesso di simulare situazioni di pericolo ad alte velocità (120/130 km/h) sfruttando pedane mobili per la perdita di aderenza, muri d’acqua per simulare gli ostacoli, fondi con diverso coefficiente di aderenza e a resine a bassa aderenza applicate all’asfalto.
I RISULTATI RACCOLTI
La Classe B Electric Drive, grazie alla coppia elevata di 340 Nm del suo motore elettrico asincrono trifase con una potenza nominale da 65 kW (132 kW di potenza massima) e sfruttabile fino a 14.500 giri/min, conferisce all’auto un comportamento brioso e brillante soprattutto nello spunto da fermo, nonostante il suo peso di 1.655 kg.
L’elettronica è molto sofisticata: la centralina può essere settata in tre diverse modalità (Economy, Economy Plus e Sport) conferendo all’auto potenze diverse e quindi diversi range di autonomia. Le sospensioni sono ottimamente tarate ed i valori di forza G fatti registrare sull’auto in situazioni di pericolo e di guida sportiva sono perfettamente in linea con le vetture convenzionali a parità di segmento. Molto all’avanguardia rispetto allo stato dell’arte anche la modalità di recupero dell’energia, che avviene in modalità manuale o in modalità automatica.
RICARICA DEL VEICOLO
L’auto può essere ricaricata in due diversi modi: da casa in 11,4 ore con una comune presa in “Mode 2” 13A/230V o in 21,4 ore “Mode 2” 8A/230V; da una stazione di ricarica pubblica o con una wallbox, con tempi che spaziano dalle 3 alle 9 ore in “Mode3” 16A/230V.
I RISPARMI
LA PAROLA AL PRODUTTORE
Eugenio Blasetti, Responsabile marketing prodotto Mercedes-Benz Italia ha risposto alle nostre domande sulla Leaf e sulla posizione dell’azienda riguardo la propulsione alternativa.
Quanto è importante per Mercedes-Benz l’opzione elettrica: è possibile considerarla un’alternativa concreta alla mobilità a base fossile nel medio periodo?
«Daimler investe ogni anno oltre 5.6 miliardi di euro in ricerca e sviluppo, di cui circa il 50% riservato alle tecnologie per la riduzione di consumi ed emissioni. Oggi a listino abbiamo già ben undici modelli ibridi, benzina e diesel, che arrivano ad offrire fino a 115 CV elettrici. Dalla Classe C all’ammiraglia S si può così guidare un’auto sportiva senza gli oneri di queste tipologie di automobili. Si può avere la potenza elettrica quando serve e si vuole: tanti cavalli puliti e gratis, perché non incidono sulle spese di gestione e tasse come, ad esempio, il bollo. Una strategia che entro il 2017 prevede il debutto di altri 10 nuovi modelli Plug-in Hynrid, uno ogni quattro mesi. CONTINUA >>>
LE CONCLUSIONI
La Mercedes Classe B Electric Drive risulta un’auto con un livello di elettronica molto elevato: vanta prestazioni simili, se non a volte migliori in termini di coppia ed elasticità del propulsore, rispetto alle vetture tradizionali e presenta inoltre ottimi standard di sicurezza.
Dal punto di vista ambientale, è realmente ad impatto zero, anche grazie alle opzioni offerte da Enel che assicura la rinnovabilità dell’energia utilizzata per la ricarica delle batterie.
I costi di gestione risultano minori delle auto tradizionali sia alimentate a benzina che diesel; inoltre, ulteriori fonti di risparmio per un’auto elettrica vanno considerati i tagliandi, molto più economici rispetto ad un’auto tradizionale e le spese annuali ridotte di bollo auto ed assicurazione non analizzate in questo articolo.
Dove posso ricaricare la mia auto elettrica
GALLERY
LA LOCATION
L’impianto di Vallelunga è uno straordinario polo multifunzionale che, oltre al noto autodromo, ospita il Centro Guida Sicura ACI-SARA, struttura all’avanguardia per la formazione di conducenti di moto, auto, furgoni e mezzi pesanti. L’impianto è composto di cinque aree, per riprodurre tutte le situazioni di pericolo come l’acquaplaning, la guida in condizioni di scarsa aderenza, la gestione del sottosterzo e del sovrasterzo, grazie a tecnologie evolute: resine a bassa aderenza applicate all’asfalto, muri d’acqua che simulano ostacoli improvvisi, piastre per indurre l’improvvisa sbandata dei veicoli e dispositivi per la simulazione della scarsa visibilità.
IL TEAM
Partner del progetto:
In collaborazione con:
Foto: Michele Assante
Testo: Giorgio Dispenza e Alfonso Rago