Secondo l’analisi di T&E, le case automobilistiche dell'Unione Europea stanno frenando le vendite di veicoli elettrici per proteggere il loro business sul diesel
Nel 2018 il mercato europeo delle auto elettriche è scivolato al terzo posto nella classifica mondiale
(Rinnovabili.it) – L’automotive europea ha dominato per anni gli sforzi verso una maggiore innovazione e “ecologizzazione” del settore. Poi è arrivato il dieselgate, gli scandali sui test trucca emissioni e la feroce concorrenza dell’e-mobility straniera e nel giro di poco tempo l’Unione Europea ha perso la poltrona. Oggi il segmento comunitario delle auto elettriche è terzo nel mondo, superato abbondantemente dalla Cina, che primeggia con oltre un milione di veicoli venduti lo scorso anno, e anche dagli Stati Uniti. Nonostante il poco supporto ricevuto dalla Casa Bianca, infatti, il mercato americano ha accelerato a partire da luglio 2018 registrando un aumento delle vendite di e-car del 120% negli ultimi tre mesi (rispetto ai tre mesi finali del 2017). E sebbene sulla carta la distanza fra le tre grandi potenze non sia molta (le rispettive quote di mercato per gli EV sono: Cina 4%, USA 2,1%, UE 2%), nella realtà il gap è ancor più profondo.
Secondo quanto emerso da una recente analisi di Transport & Environment (T&E), le case automobilistiche europee stanno volontariamente frenando la propria flotta con la spina. Il comparto ha rimandato il lancio di ben sette nuovi modelli full electric e abbassato la quota di novità plug-in e fuel cell immesse sul mercato. Il motivo lo spiega Lucien Mathieu, analista di T&E “Le case automobilistiche europee vedono le auto elettriche come un male necessario per conformarsi alla normativa e le prove dimostrano che stanno diminuendo offerta e vendite, nel tentativo di proteggere il loro business sul diesel”.
Secondo associazione l’industria starebbe limitando ora le vendite per “risparmiare” i veicoli a zero emissioni quanto più possibile. Con il risultato, però, di perdere terreno nella classifica mondiale. “La Cina sta correndo avanti e persino l’America di Trump ci ha superato grazie al boom delle vendite di Tesla”, commenta Mathieu. Contrariamente agli Stati Uniti, il mercato europeo non dipende da un marchio (Tesla) e ha una grande varietà nelle vendite di veicoli elettrici. Fanno ben sperare anche gli investimenti in materia di mobilità elettrica annunciati: circa 163 miliardi di dollari (sebbene il 42% sia diretto verso la Cina), con la sola Volkswagen che ne conta 91 miliardi.
A dare una mano ovviamente sarà anche la nuova direttiva taglia emissioni per i veicoli leggeri che impone ai produttori anche una quota di mezzi elettrici e ibridi plug-in nelle vendite future, pari al 15% entro il 2025 e il 35% entro il 2030.