Dopo le variazioni alla mobilità imposte da Marino il sindaco di Roma pensa alla pedonalizzazione del Tridente e alla chiusura alle auto di 15 strade, ma non prima della costruzione di nuovi parcheggi
(Rinnovabili.it) – Sta per iniziare il nuovo anno lavorativo e tra pochi giorni riapriranno anche le scuole. Per i cittadini romani e per chi nella capitale ci lavora ad accoglierli ci sarà una novità: la pedonalizzazione, al momento ancora parziale, dei Fori Imperiali voluta dal Sindaco Marino, con le relative modifiche alla viabilità.
Inaugurata il 3 agosto scorso la nuova area pedonale e i sensi unici hanno visto la città svuotarsi lentamente senza avere la possibilità di testare realmente cosa le variazioni comporteranno per chi deve attraversare il centro con i pro e i contro della chiusura e del cambio di senso di marcia di numerose strade. E mentre non si conoscono ancora i risvolti della creazione di quella che potrebbe presto diventare la più grande area archeologica urbana al mondo un nuovo annuncio del sindaco Marino fa tremare cittadini e negozianti: la pedonalizzazione del Tridente. “Dovremo anche lavorare all’idea di pedonalizzare altre aree della nostra città. Penso al Tridente”, ha dichiarato Ignazio Marino rifacendosi al progetto presentato nel 2010 dalla precedente giunta. Per chi non conosce Roma il Tridente è composto da 3 strade, via del Corso, via del Babuino e via di Ripetta che dalla centralissima Piazza del Popolo portano verso Sud, in direzione Piazza Venezia.
Ma i commercianti sono insorti e Marino assicura a brave una consultazione proprio per studiare modalità che riescano a garantire ai negozianti il regolare sviluppo del proprio lavoro. Chiudere il Tridente alle automobili significherebbe vietare alle quattro ruote ben 15 strade con il preliminare ampliamento del parcheggio di Villa Borghese che dopo i lavori potrà ospitare ulteriori 700 vetture affiancato ad un nuovo parcheggio da circa 300 posti nei pressi di lungotevere Arnaldo da Brescia.
Ma già arrivano le prime polemiche di chi mette in evidenza il bisogno di riqualificare le vie consolari esistenti prima di intraprendere grandi lavori per la pedonalizzazione del centro città.
“Sulla questione mobilità la nuova Amministrazione capitolina è partita dalla fine, quando al contrario il primo intervento urgente sarebbe dovuto essere il miglioramento delle vie consolari – dichiara Lamberto Santini, Presidente dell’Adoc – ad oggi la maggior parte delle criticità del trasporto urbano romano sono concentrate sulle principali arterie che permettono l’entrata e l’uscita dalla Capitale. Quasi ad ogni ora del giorno sono estremamente trafficate, ritardando gli spostamenti di romani e non. I previsti interventi di pedonalizzazione, sia al Centro come quello realizzato ai Fori Imperiali sia nelle periferie, non risolvono questo problema, ma sono solo l’ultimo tassello di un programma di miglioramento della mobilità. Invece di essere la fine sono diventate il primo passo. Un paradosso che certo non impressiona i cittadini, che desiderano piuttosto muoversi con maggiore velocità e sicurezza nella loro città. Marino deve puntare sul recupero del trasporto urbano, è vitale per il rilancio e lo sviluppo della Capitale”.