(Rinnovabili.it) – Utilizzare un laser per misurare la qualità e le condizioni del manto stradale. Guidando in condizioni di tranquillità è raro si pensi all’usura della carreggiata, ma in verità percorrere un tragitto significa in qualche modo consumare la strada. Quando però l’asfalto inizia a deteriorarsi cominciano i problemi anche per gli automobilisti, che oltre al fastidio di un percorso dissestato, senza saperlo consumano molto più carburante e infliggono alle vetture sollecitazioni a volte dannose. Grazie ad una nuova tecnologia però i disagi stradali verranno segnalati ancor prima di diventare dei problemi avvertibili dai guidatori, riducendo i rischi di incidente e danni alle automobili. A sviluppare questo sistema, piccolo come una scatola di scarpe, i ricercatori del gruppo Laser Scanning dell’Istituto Fraunhofer di tecnologia per le misure fisiche (IPM) di Friburgo garantendo un prodotto veloce, economico, molto più affidabile di tanti altri sistemi attualmente utilizzati e in grado di ottenere le informazioni relative ad una carreggiata larga 4 metri.
Il Pavement Profile Scanner (PPS) dell’IPM per funzionare viene fissato a 3 metri di altezza rispetto alla superficie stradale che invia un segnale laser riflesso da una serie di specchi che riescono ad indirizzare il raggio lungo tutta la larghezza della strada. Quando il laser trova davanti a sé un ostacolo il messaggio riflesso registra il dato grazie all’utilizzo di un microchip di rilevamento posizionato nel PPS che registra il tempo cdi ritorno del raggio, una volta raggiunto ostacolo, calcolandone così la distanza dallo scanner.
“Le misurazioni non sono influenzate dalle condizioni di luce esterne e possono essere effettuate fino a velocità di 100 km/h”, spiega il dott. Alexander Reiterer, direttore del gruppo di ricerca Laser Scanning.
Al momento lo scanner ha già monitorato circa 15mila chilometri di superstrade e strade in tutta la Germania e adesso passerà alla valutazione degli spazi dell’Aeroporto di Amburgo. “La vita media di servizio di una strada è di circa 30 anni, e l’asfalto raramente dura più di dodici”, ha spiega il dott. Dirk Ebersbach, amministratore delegato di Lehmann & Partner. Ancora oggi la maggior parte dei trasporti merci avviene su gomma e garantire un manto stradale in perfette condizioni oltre a ridurre i consumi e la durata dei viaggi contribuisce alla sicurezza di chi viaggia.
“In futuro, noi vogliamo spingerci oltre la semplice ispezione dell’uniformità di una strada ed essere in grado di rilevare minuscole crepe in modo mirato, un modo migliore per prevedere e prevenire i danni. Finora, questo lavoro che richiede molto tempo è stato svolto usando fotocamere”, conclude Reiterer.