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Manovra 2018: ok al vehicle to grid anche in Italia

Approvato emendamento cinquestelle che sdogana in Italia l’applicazione della ricarica bidirezionale per i veicoli elettrici

vehicle to grid

 

Atteso per il prossimo anno il decreto sul vehicle to grid

(Rinnovabili.it) – La Legge di Bilancio 2018 ha iniziato la sua corsa contro il tempo. I ritardi accumulati pesano non poco sull’iter parlamentare della manovra a cui rimangono oramai pochissimi giorni. L’esame in Aula alla Camera è slittato da ieri sera a questa mattina, l’ennesima posticipazione che – con molta probabilità – si dovrebbe chiudere domani con il voto di fiducia.

Il Senato avrebbe così solo un giorno per dare la sua approvazione ed evitare di rimandare il tutto in un periodo in cui le Camere dovrebbero essere già sciolte. Tuttavia la versione uscita dalla commissione Bilancio di Montecitorio risulta abbastanza diversa da quella approvata da palazzo Madama.

 

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Alcune novità riguardano da vicino il mondo dell’elettromobilità. A renderlo noto è oggi l’onorevole Riccardo Fraccaro, primo firmatario di un emendamento che introduce in Italia il cosiddetto V2G o Vehicle to Grid,  tecnologia per la ricarica auto bidirezionale. Il funzionamento, almeno sulla carta, è semplice: le batterie dei veicoli elettrici, quando fermi, possono immettere energia in rete partecipando ai servizi di bilanciamento. Una sorta di accumulo distribuito.

 

In Italia c’è già un primo progetto per l’applicazione vehicle to grid, ma si tratta di un’iniziativa pilota abbastanza circoscritta (vedi La tecnologia V2G sposa il car sharing: progetto pilota in Italia). Perché la ricarica bidirezionale passi dalla fase di esperimento a quella di realtà comprovata è necessaria un norma ad hoc. Norma che ora verrà creata grazie alle ultime modifiche apportate alla legge di Bilancio 2018.  “È una piccola grande rivoluzione sul fronte energetico”, spiega il deputato del M5S che ad aprile con Davide Crippa, Luigi di Maio e Gianni Girotto, si è recato a Copenaghen per visitare il sistema V2G di Enel.

 

 

“Adesso le auto elettriche saranno stazioni energetiche mobili. Chi guida un veicolo del genere può caricare l’auto quando il prezzo è più basso e cedere energia alla rete quando le condizioni sono più vantaggiose. È il primo passo per lo scambio sul posto di energia, che auspichiamo da sempre per gli impianti fotovoltaici domestici e che è un punto chiave del nostro programma energetico”, spiega Crippa. “Entro sei mesi – conclude Fraccaro – il ministero dello Sviluppo economico deve scrivere il decreto. Vigileremo che accada il prima possibile, o altrimenti vuol dire che sarà il primo decreto di un ministero a cinque stelle”.