Ottenere isobutanolo dai rifiuti farà scendere il prezzo del biocarburante per aerei, parola di Lufthansa e Gevo, impegnate in un nuovo progetto per produrre alcohol-to-jet (ATJ)
La compagnia tedesca è stata la prima al mondo a viaggiare con una miscela green al 50% ottenuta da carburante tradizionale unito ad oli vegetali e grassi animali per la tratta giornaliera che collega Francoforte ad Amburgo. Attualmente, però, questa miscela non viene più utilizzata a causa della scarsa reperibilità del prodotto, come lamentato da Lufthansa, motivo che ha spinto la compagnia a cercare nuovi accordi.
Da questa settimana quindi la compagnia tedesca sarà impegnata con Gevo nella scoperta delle potenzialità del combustibile alcohol-to-jet (ATJ) da miscelare con il kerosene in un progetto finanziato dalla Commissione Europea. L’iniziativa prevede lo sfruttamento della fermentazione dei rifiuti per ottenere isobutanolo che viene poi disidratato e convertito in kerosene mediante processi di raffinazione con un costo inferiore rispetto alle metodologie fino ad oggi utilizzate.
In questo modo oltre ad ottenere carburante bio ad un costo inferiore si riuscirà ad abbassare l’impatto inquinante del settore aviazione, obbligato a ridurre le proprie emissioni.
Patrick Gruber, chief executive officer di Gevo, ha specificato che lavorando con le aziende di biocarburanti, le compagnie aeree potrebbero contribuire a ridurre i costi del carburante verde.
“L’ATJ da isobutanolo di Gevo rappresenta una combustione pulita, fatta in casa, e al momento disponiamo di un percorso potenziale per offrire biocombustibili nel settore dell’aviazione a larga scala e a costi competitivi.”