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Per essere circolare la logistica deve essere collaborativa

Presentato a Roma il 30° Quaderno di Freight Leaders Council “Economia circolare e logistica collaborativa". Giovannini: “Rendere i sistemi logistici resilienti ai cambiamenti climatici”

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(Rinnovabili.it) – 6 giugno, a Roma, è stato presentato “Economia circolare e logistica collaborativa”, il 30° Quaderno di Freight Leaders Council (Flc). Il Convegno, tenuto nella sede di Confitarma, ha visto la presenza di Andrea Giuricin, economista Unimib e Ceo di TRA consulting, Francesco Benevolo, direttore Ram S.p.a. e docente di Economia dei Trasporti all’Università Europea di Roma, e Giuseppe Napoli, National Research Council of Italy, Institute of Advanced Technologies for Energy “Nicola Giordano”, oltre a un saluto del direttore generale di Confitarma Luca Sisto. 

“Il settore della logistica – ha detto il presidente di Flc Massimo Marcianipresenta già ora molte soluzioni circolari efficaci e il ruolo che si appresta a giocare è fondamentale. Il cambiamento di paradigma si deve manifestare fin dalla fase di progettazione, per far sì che prodotti e imballaggi generino minori emissioni di carbonio fino alla fine del ciclo di vita. Oltre a ottimizzare quanto già esiste nel settore della logistica, lo sviluppo dell’economia circolare è in grado di creare opportunità di business completamente nuove. Come in natura, bisogna pensare allo sviluppo di veri e propri ecosistemi sostenibili. Ma la creazione di un organismo diverso richiede un cambiamento generale di mentalità, non solo per l’azienda di produzione, ma per l’intero settore della logistica, che deve adottare modelli di sharing, di condivisione delle risorse attraverso piattaforme digitali e fisiche che consentano lo sviluppo dell’economia circolare”.

“Economia circolare e logistica collaborativa”

La discussione è partita dall’analisi dei modelli di economia circolare e logistica collaborativa nelle principali economie, attraverso l’esame dell’evoluzione delle strutture logistiche, dell’economia marittima e delle start up di logistica condivisa. Sotto la lente dei relatori la prima filiera europea integrata di BioGnl e altri esempi virtuosi. 

Tra questi, l’impresa sociale statunitense TerraCycle, che garantisce imballaggi per la spedizione riutilizzabili fino al cento volte; la cinese Xiogan, che offre veicoli automatizzati per le consegne condivise o la “Uber dell’autotrasporto”, il Manbang Group che, sempre in Cina, riunisce tra i 5 e i 7 milioni di camionisti per ottimizzare l’utilizzo di vani ed energia. 

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Sono stati analizzati anche casi italiani di logistica collaborativa: la start up marchigiana Edilmag, con il primo magazzino virtuale condiviso per l’edilizia all’interno del quale sono messi a disposizione merci, strumenti e scarti di lavorazione, fotografati , geolocalizzati e inseriti in un inventario online; è l’italiana CPR, che si occupa di noleggio di cassette riutilizzabili a sponde abbattibili e di pallet.

Il Quaderno ospita la prefazione del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, che, parlando di logistica collaborativa e sostenibile, commenta: ”In sintesi un sistema logistico resiliente ai cambiamenti climatici dovrebbe avere queste caratteristiche: garantire le consegne nonostante gli imprevisti, con priorità alla sicurezza rispetto alla tempestività; attuare una regionalizzazione dell’attività economica, con hub regionali collocati in territori sicuri dal punto di vista climatico; organizzare distanze di trasporto più brevi con volumi inferiori; migliorare la resilienza della catena di approvvigionamento, con capacità di spostare rapidamente le merci da una modalità di trasporto all’altra in caso di emergenza; trasformare gli attuali processi di consegna just-in-time, con la costituzione di magazzini vicini al produttore. Le indicazioni del Quaderno per una logistica collaborativa nella prospettiva dell’economia circolare, che intrecci competizione e cooperazione tra gli operatori logistici, sono contributi molto utili per costruire un settore logistico più forte, più resiliente e più sostenibile”.