Proposto un aggiornamento della Direttiva Trasporto Intermodale
(Rinnovabili.it) – La Direttiva sul Trasporto Intermodale (92/106/CEE) è uno dei principali strumenti giuridici adottati dall’Unione europea per ridurre le esternalità negative del trasporto merci. Dal 1992 – la data di emanazione – ad oggi, il provvedimento ha permesso di compiere molti progressi in termini di riduzione delle emissioni, delle congestioni, del rumore. Ma su distanze medio-brevi il trasporto esclusivamente su strada ha ancora la meglio, risultando l’opzione più economica. Per rendere maggiormente competitiva la prima opzione, la Commissione europea ha proposto ieri un aggiornamento della direttiva: una revisione tutta orientata ad efficienza e sostenibilità con cui fornire un quadro di sostegno per le operazioni di trasporto intermodale e combinato.
“Nel 2022 sono stati mobilitati sulle strade dell’UE 13.6 miliardi di tonnellate di merci“, ha spiegato Adina Vălean, commissaria per i Trasporti. “Si tratta di un’operazione fondamentale per l’economia comunitaria e, con l’aumento della domanda, dobbiamo tenere sotto controllo i costi e le emissioni. Con la nostra proposta i camion continueranno a svolgere il loro ruolo nel settore del trasporto merci, ma combinandoli con altri modi di trasporto più sostenibili, come le chiatte, il trasporto marittimo a corto raggio o i treni, ridurremo i costi esterni e ottimizzeremo l’uso della nostra rete di trasporto a vantaggio dei cittadini e della nostra economia”.
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Trasporto intermodale e trasporto combinato, cosa sono?
Il trasporto intermodale è un’opzione logistica in cui le merci vengono trasportate all’interno di unità di carico chiuse come un container, una cassa mobile o un semirimorchio. E tale unità vengono “passate” tra le diverse modalità di trasporto.
Il trasporto combinato è invece un tipo di trasporto intermodale che soddisfa le condizioni specifiche stabilite nella direttiva UE; in particolare si tratta di operazioni che riducono del 40% le esternalità negative rispetto alle operazioni esclusivamente stradali. L’opzione prevede un largo uso delle ferrovie, delle vie navigabili interne o per mare (a corto raggio), mentre i tratti stradali iniziali e finali, molto più brevi, fungono da strumento di raccordo tra il luogo di carico e il luogo di scarico.
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Le novità per il trasporto merci intermodale
La proposta di Nuova Direttiva per il Trasporto intermodale delle merci prevede tre disposizioni principali per promuoverne la competitività:
- Tutti i trasporti intermodali sono esenti da autorizzazioni e quote.
- Nuovo obbligo per gli Stati membri di adottare un quadro politico nazionale per facilitare la diffusione del trasporto intermodale.
- Nuovo requisito di trasparenza per i terminali di trasbordo intermodale per garantire che i potenziali clienti possano facilmente scoprire quali servizi e strutture sono disponibili.
Nello specifico, per il trasporto combinato la proposta prevede due ulteriori misure di sostegno:
- Stabilisce una nuova esenzione a livello UE dai divieti di guida nei fine settimana, nei giorni festivi e nelle ore notturne per le brevi tratte stradali del trasporto combinato, al fine di garantire un migliore utilizzo della capacità delle infrastrutture terminali e non stradali.
- Stabilisce l’obiettivo per gli Stati membri di ridurre il costo medio porta a porta delle operazioni di trasporto combinato: una riduzione di almeno il 10% entro 7 anni.