Opportunamente raccolto e processato, l’olio da cucina esausto si trasforma da rifiuto altamente dannoso a biocarburante green
(Rinnovabili.it) – Se gettato nello scarico fognario, nei corsi d’acqua o in mare, l’olio da cucina esausto rappresenta una grave minaccia ambientale: galleggiando sulla superficie dell’acqua, impedisce il normale scambio di ossigeno con l’esterno e un solo litro può rendere non potabile fino a 1 milione di litri d’acqua. Al contrario, se correttamente recuperato e riutilizzato, esso può rivelarsi una preziosa risorsa, sia in termini ambientali che economici.
Un ulteriore conferma della validità dell’approccio circolare in ambito degli oli usati arriva in questi giorni dal Portogallo, dove la principale compagnia di trasporto di Lisbona ha convertito un’intera flotta di bus da diesel a biodiesel ottenuto dall’olio di cucina. Nato da un’iniziativa congiunta tra le società Carris e Prio,, il progetto “Powered by Biodiesel” ha preso il via nella Capitale lo scorso luglio. Dai tre autobus inizialmente convertiti, si è arrivati a dicembre 2019 alla copertura dell’intera flotta: al momento infatti, tutti e sei gli autobus utilizzati da Carris funzionano con biodiesel al 100% ricavato da olio da cucina esausto.
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“Una delle principali linee di autobus della città è ora alimentata al 100% con il B100 di Prio, un diesel equivalente che è stato progettato, sviluppato e prodotto da Prio con olio da cucina usato“, ha dichiarato a EURACTIV il direttore esecutivo di Prio Emanuel Proença. “Ciò riduce le emissioni di gas a effetto serra dei combustibili fossili tradizionali dell’83%, riciclando e valorizzando al contempo un residuo che non ha uso alternativo”.
Da dove arriva l’ olio da cucina esausto?
Prio si occupa della raccolta dell’olio da cucina esausto attraverso l’impiego di 600 contenitori per il riciclaggio sparti in tutto il Portogallo: “Raccogliamo da tutto il paese, ma anche da altri paesi in Europa e all’estero, e intendiamo continuare a far crescere la nostra rete di punti di raccolta, poiché sappiamo che esiste ancora un’enorme quantità di olio da cucina che ancora non è stato raccolto“, ha spiegato Proença.
Una volta recuperato questo rifiuto viene trasportato fino allo stabilimento nel porto di Aveiro, nel centro-nord del Portogallo, dove ogni anno ne vengono processati oltre 80.000.000 litri.
“Il feedback che abbiamo è che si tratta una soluzione migliore (ovvero più economica, operativamente più efficace e più veloce da implementare) rispetto alle alternative al gas naturale e agli autobus elettrici (settore, tra l’altro, in cui Carris è già attiva)”.
Testata l’efficacia ed appurati i vantaggi, Carris conta per il futuro su supporto dello stesso Governo che, in linea con le direttive europee, ha stabilito da quest’anno un aumento obbligatorio dell’uso di biocarburanti dal 7% al 10%.
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