Gli organi governativi indiani hanno richiesto agli operatori del settore di registrare le emissioni legate alle attività aeroportuali per provvedere alla riduzione dell'impatto ambientale del comparto
L’invito è stato indirizzato a tutte le compagnie aeree nazionali, agli aeroporti con più di 10mila voli tra nazionali e internazionali e agli operatori ma ancora non è chiaro lo stato d’animo del paese, che da subito si è opposto all’obbligo europeo di acquisto di crediti di carbonio per i voli con destinazione o partenza dall’Europa.
“Anche se questo è un metodo molto semplice, ci aiuterà a sapere dove stiamo consumando più carburante. Ci aiuterà ad analizzare i modelli di consumo di carburante e di energia”, è stato dichiarato da un funzionario che ha voluto ribadire come il monitoraggio negli scali sia effettivamente il primo passo per la riduzione dell’impatto ambientale del settore aviazione, che contribuisce all’inquinamento globale segnando una quota di emissioni del 3%, percentuale considerata in aumento qualora non si intervenisse in maniera repentina. “L’inventario – ha concluso il funzionario- servirà ad intervenire in maniera mirata lì dove è maggiore lo spreco di energia e maggiore il rilascio di inquinanti”.