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L’Europa punta alla riforma del Cielo Unico

La revisione del Cielo Unico Europeo porterà all'ottimizzazione degli spazi di volo e alla riduzione dei consumi e delle emissioni inquinanti

(Rinnovabili.it) – Il Cielo Unico Europeo esiste da dieci anni ma ancora non funziona. E’ questo il bilancio dell’iniziativa “Faro” reso noto dal Vicepresidente europeo Siim Kallas, Commissario europeo ai trasporti, intenzionato ad organizzare uno spazio aereo unico che, dimezzando i costi del traffico aereo sia di beneficio anche all’ambiente riducendo i consumi di carburante degli aeromobili. Per questo entro la primavera del 2013 il vicepresidente ha intenzione di presentare una normativa aggiornata che sia anche in grado di accelerare la messa in pratica di tutte le iniziative che ridurranno il traffico aereo e l’impatto ambientale negativo dell’aviazione.

 

A causa della frammentazione dello spazio di volo, ogni anno, i costi aggiuntivi che si sommano raggiungono la quota di 5 miliardi di euro e 42 chilometri di percorrenza aggiuntiva per ogni tratta aerea media, con la conseguenza che un maggior numero di miglia percorse equivale a uno spreco maggiore di carburante e ad una quota elevata di emissioni rilasciate in atmosfera. Parlando alla conferenza di alto livello “Il Cielo unico europeo: è tempo di agire”, che si è tenuta oggi a Limassol (Cipro), il Vicepresidente Kallas ha dichiarato

 

“Ho sempre affermato che il Cielo unico europeo è la mia massima priorità. E’ troppo importante per permettergli di fallire. Siamo rimasti troppo indietro rispetto alle nostre ambizioni originali. Dopo più di dieci anni, i problemi fondamentali rimangono gli stessi: una capacità troppo ridotta genera un potenziale di impatto negativo sulla sicurezza ad un costo troppo elevato. Si avvertono segni di cambiamento, ma i progressi complessivi sono troppo lenti e troppo limitati. Dobbiamo pensare ad altre soluzioni e applicarle rapidamente. La frammentazione nazionale è eccessiva. I miglioramenti promessi non si sono concretizzati.”

 

Ribadendo l’intenzione della Commissione Europea di presentare nuove norme che vadano a rafforzare il quadro giuridico della gestione dello spazio aereo europeo, Kallas ha affermato, con riferimento ai FAB (blocchi funzionali di spazio aereo) “Adesso dobbiamo fare in modo che determinino un valore aggiunto. Per il momento è chiaro che il loro contributo ad uno spazio aereo integrato e non frammentato sarà limitato se non pari a zero.”

Tra le nuove proposte figureranno un nuovo sistema di prestazioni: ovvero aumentare la capacità dello spazio aereo tagliandone i costi. Sono attualmente in via di definizione nuovi FAB, al fine di migliorare la gestione operativa degli spazi; verranno rafforzati i poteri del gestore della rete consentendogli di assumere funzioni panaeuropee più centralizzate che includeranno la pianificazione delle rotte massimizzando così l’efficienza della rete. Inoltre, verrà riformata ulteriormente la fornitura dei servizi di navigazione area. Dalla definizione di un nuovo piano per la razionalizzazione del Cielo si prevede inoltre di decuplicare il livello di sicurezza, triplicare la capacità dello spazio aereo, ridurre del 50% i costi di gestione del traffico aereo e ridurre del 10% l’impatto sull’ambiente.