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Aviazione, l’Europa congela l’ETS per un anno

(Rinnovabili.it) – “L’Unione europea è sempre stata molto chiara: nessuno vuole un quadro internazionale di lotta contro le emissioni di CO2 prodotte dai trasporti aerei più di noi. […] Il nostro sistema normativo è stato adottato dopo aver aspettato molti anni che l’ICAO procedesse. Ora sembra che a causa dell’avversione di alcuni paesi molti dei nostri stati siano pronti a muoversi e andare incontro all’ICAO, e anche di orientarsi verso un Market Based Mechanism (MBM) a livello mondiale”. Queste le parole del Commissario europeo all’azione climatica Connie Hedegaard a seguito delle conclusioni rese note a margine del Consiglio dell’ICAO (International Civil Aviation Organisation), svoltosi venerdì, dal quale sono giunte buone nuove che interessano la possibilità di ottenere a breve la possibilità di una regolamentazione internazionale sulle emissioni prodotte dal trasporto aereo. “Questa è un’opportunità a lungo cercata che dobbiamo utilizzare. Questo è il progresso! Ma in realtà per arrivare ad una conclusione ci aspettano numerosi e duri” ha commentato il Commissario raccomandando tutte le parti ad impegnarsi e a prendere parte alla prossima assemblea dell’ICAO.

 

Sulla base degli incoraggianti risultati ottenuti e dell’impegno costruttivo dimostrato dai partner internazionali, l’Europa si è dichiarata convinta che un accordo globale per la regolamentazione delle emissioni del settore aviazione sia dietro l’angolo. Per questo l’Europa ha deciso di “fermare gli orologi” per un anno, ovvero fino alla prossima assemblea ICAO prevista per il novembre 2013 promettendo di restituire le quote ricevute dall’ETS alle compagnie per un anno in caso si ottenesse un accordo. Le modifiche avranno però valore solamente per le compagnie aree non europee, questo significa che all’interno dell’UE e quindi per le compagnie europee dei 27, lo schema rimarrà invariato.

Congelando per un anno l’ETS l’Europa sta concedendo nuovo spazio ai negoziati dimostrando fiducia nei confronti di un accordo globale che riesca a regolamentare l’intero settore. Nel caso in cui però non si riuscisse ad arrivare ad alcuna intesa, ha precisato la Hedegaard, l’Europa tornerà ad imporre il regime di compensazione delle emissioni così come è strutturato.

 

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