La Cina torna ad attaccare il sistema di scambio delle emissioni che l'Europa ha imposto alle compagnie aeree bloccando, per il momento, un ordine da 3 mld per l'acquisto di 15 Airbus
La Cina, a fianco della Russia, degli Stati Uniti e dell’India ha guidato l’opposizione internazionale nei confronti dei piani dell’UE, sostenendo che l’introduzione di una tassa regionale potrebbe portare danni commerciali e minare l’industria aeronautica.
Tuttavia, l’UE ha respinto tutte le sollecitazioni volte a ridimensionare il programma, ribadendo che la mancanza di un accordo internazionale ha obbligato l’Unione a imporre una tassa per l’aviazione. Solo in caso di un accordo internazionale l’Europa provvederà alla revisione del sistema di scambio delle emissioni.
L’UE sta attualmente indagando se lo schema cinese di sfruttare i proventi di tasse sui passeggeri per il taglio delle emissioni di carbonio costituisce una “misura equivalente” che giustificherebbe l’uscita della Cina dal regolamento. Nel frattempo Pechino per protesta ha riferito di aver ritardato un ordine di 3 miliardi di dollari per l’acquisto di 15 aeromobili Airbus A330 in segno di protesta.