La canna, come dimostrato dalle analisi effettuate Centro di ricerca Interuniversitario biomasse da energia (Cribe), ha fatto registrare un’elevata capacità di produrre metano
“Al Cribe, dove è stata effettuata l’analisi sperimentale del potenziale metanigeno, cioè generatore di metano, della biomassa della canna, tutte le prove di “digestione” sono state condotte in base allo standard di riferimento UNI EN ISO 11734:2004, – spiegano i ricercatori – attraverso un sistema statico a ciclo chiuso progettato e realizzato dai ricercatori, per riprodurre e per simulare le reazioni biochimiche che avvengono nei “digestori” su scala reale”.
In parallelo i ricercatori del Land Lab stanno anche studiando la possibilità di utilizzare come substrati per la digestione anaerobica anche altre biomasse residuali, come le sanse, le vinacce, le buccette di pomodoro, i panelli di spremitura delle alghe, i materiali lignocellulosici, gli olii vegetali, i grassi animali, la carta da macero. “Obiettivo primario è soprattutto contribuire in maniera ‘sostenibile’ ed economicamente interessante al corretto sviluppo delle tecnologie energetiche alternative, nell’ambito di una crescente attenzione per la cosiddetta ‘green economy’ e per sviluppare un’agricoltura a ridotte emissioni di carbonio”.