(Rinnovabili.it) – L’idea di immagazzinare l’energia nelle batterie veicoli elettrici plug-in (PEV) per poi metterla a disposizione degli edifici commerciali e residenziali con sistemi intelligenti di gestione dei consumi, tecnologia “vehicle-to-building” (V2B), viene studiata sin dal 1990. Oggi, questi sistemi hanno il potenziale necessario per fornire capacità di stoccaggio a favore del proprietario del veicolo e del proprietario dell’edificio, compensando in parte del maggior costo della PEV attraverso la riduzione dei costi energetici dell’edificio, e fornendo affidabili servizi di backup di emergenza. Secondo un nuovo rapporto di Pike Research , gli investimenti in infrastrutture V2B effettuati da produttori di batterie, proprietari di edifici, case automobilistiche e fornitori di tecnologie per l’energia crescerà costantemente per il resto del decennio.
A partire dal 2012 fino al 2020, conclude lo studio, tali investimenti ammonteranno a 279 milioni di dollari. “Con la tecnologia V2B installata nel veicolo e presso l’edificio, i veicoli sono in grado di competere con la tradizionale generazione locale, nonché con lo stoccaggio stazionario, per compensare le spese di richiesta o di fornire servizi di peak shaving”, ha dichiarato John Gartner. “Al contrario, il vehicle-to-grid (V2G) richiede molti veicoli aggregati per fornire una quantità utile di energia per sostenere la rete, ed è anche limitata dai gestori di rete, che sono incentivati a sviluppare strutture di mercato e tecnologie, mentre un PEV singolo può essere risolutivo per un edificio commerciale o residenziale. “
Diversamente dalla V2G, l’interesse per la V2B è indipendente dagli investimenti nelle smart grid. Lo dimostrano i fatti: la domanda è maggiore nelle aree con reti elettriche meno affidabili.