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La mobilità in Italia è sempre più fossile

Il rapporto di ISFORT sulla mobilità in Italia dipinge un quadro a tinte fosche. Superati i 40 milioni di autoveicoli, crollano le vendite di bici

mobilità in italia
Foto di Nabeel Syed su Unsplash

Il trasporto pubblico non ancora ripreso dopo il tonfo del Covid e la qualità della mobilità in Italia ne risente

(Rinnovabili.it) – L’Italia non molla l’auto fossile. In estrema sintesi è questo il messaggio del 20° rapporto sulla mobilità degli italiani presentato ieri da ISFORT. La presentazione, tenutasi nella sede del CNEL a Roma, traccia un quadro a tinte fosche della mobilità in Italia. Ancora una volta, infatti, la fotografia è quella di un paese che utilizza l’automobile per spostarsi, dove la bici è sempre meno utilizzata e i mezzi privati crescono. 

Per la prima volta, infatti, nel 2022 sono stati superati i 40 milioni di autoveicoli in circolazione. Il dato è in crescita del +1% rispetto al 2021 e del +19% negli ultimi 20 anni. Un punto percentuale ogni anno, dunque, l’Italia scivola verso il congestionamento delle strade e l’inquinamento dei centri urbani. 

Tra le note positive, quella sulle auto elettriche. Escludendo le ibride, queste vetture sono passate da poco meno di 1.500 immatricolazioni nel 2015 ad oltre 67mila nel 2022 (5,11% delle vendite). Ma anche qui il ritratto è in chiaroscuro. Tra il 2021 e il 2022, infatti, abbiamo assistito a una variazione negativa molto forte (-27%). Le infrastrutture per la ricarica elettrica al 2022 sono meno di 20 mila, con più di 36 mila punti di ricarica. I dati mostrano un incremento del +46,2% e del +41,2% rispetto a fine 2021.  

Segnali sconfortanti anche per il trasporto pubblico. Gli italiani continuano a snobbare questa alternativa, che sembra vivere un declino dovuto anche alla mancanza di investimenti delle amministrazioni locali e dello stato. Il patto di stabilità che rende impossibile la spesa pubblica per potenziare i servizi rende il tramonto del trasporto pubblico una profezia che si autoadempie. Dopo il crollo del 2020 il TPL cerca di recuperare, ma il 7,4% del 2022 e il 7,6% del primo semestre del 2023, sono ancora molto lontani dai livelli pre-Covid (10,8% nel 2019). 
Anche per le biciclette sono tempi duri, per quanto aumentino le piste ciclabili. Dal 2018 al 2021 il numero delle biciclette prodotte in Italia era costantemente cresciuto. Nel 2022 invece, “si registra una decisa contrazione della produzione, pari al -17,9%, ovvero da 2,91 a 2,39 milioni”. Tre quarti delle bici prodotte sono vendute nel nostro paese, una percentuale in crescita del 6,3% rispetto al 2021. Le biciclette a pedalata assistita tendono ad assumere un ruolo sempre più rilevante, raggiungendo nel 2022 il 19% del totale.