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La Cina dice no all’ETS europeo per l’aviazione

Attivo dal primo gennaio il regime di scambio non soddisfa la Cina che dichiara di non voler pagare per salvaguardare le tasche dei viaggiatori

(Rinnovabili.it) – Appellandosi all’incostituzionalità della norma la Cina ha dichiarato che non collaborerà con l’Europa e si terrà fuori dall’ETS dedicato all’aviazione. Dal I gennaio infatti tutti  i voli con partenza o destinazione Europa sono soggetti all’acquisto di quote di scambio per compensare le emissioni inquinanti rilasciate durante la tratta, quote che per l’85% vengono fornite a titolo gratuito. Ma la Cina minaccia una querela e il vicepresidente della CATA (Cina Air Transport Association), Cai Haibo, ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che “La Cina non collaborerà con l’Unione europea sul sistema ETS, le compagnie aeree cinesi non vogliono imporre sovrattasse ai clienti relative alla tassa per compensare i costi delle emissioni”.

Venuta a conoscenza della decisione, Bruxelles ha affrontato le critiche ricordando quanto sia importante un accordo globale per la riduzione dell’impatto dell’aviazione sulle emissioni, che ancora non esiste e che quindi giustifica la nuova normativa di protezione ambientale e di lotta al cambiamento climatico. Per questo la Commissione ha dichiarato che non terrà conto delle richieste di Cina e Stati Uniti di escludere dal regime di scambio le compagnie aeree non europee provvedendo a imporre sanzioni in caso di mancato acquisto delle quote di scambio. Dal nostro punto di vista è abbastanza semplice” ha dichiarato un portavoce del commissario Ue per il clima Connie Hedegaard al quotidiano BusinessGreen, “c’è una legge e ci aspettiamo che la gente la rispetti”.