(Rinnovabili.it) – Il governo cinese ha vietato alle compagnie aeree nazionali di pagare la tassa europea sulle emissioni di carbonio, sostenendo che si tratta di un regime contrario ai principi sostenuti dalla Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e agli accordi internazionali. Secondo un comunicato diffuso oggi, infatti, la Civil Aviation Administration of China (CAAC) non sarebbe daccordo sulla decisione europea di imporre l’Emission Trading Scheme (ETS) anche alle compagnie aeree non europee; per questo il Paese si è dichiarato pronto a prendere in considerazione tutte le misure necessarie per proteggere gli interessi degli individui e delle imprese cinesi. Sembra però che si stia aprendo una vera e propria sfida alla leadership europea sul tema della riduzione delle emissioni legate al trasporto aereo. Se da una parte, infatti, Bruxelles vorrebbe trovare una soluzione globale al problema, dall’altra ci sono gli Stati Uniti, pronti a dichiarare formalmente la loro opposizione all’ETS, affiancati da Giappone e India, entrambi concordi sulla sussistenza di politiche di non conformità nello schema europeo. Gli oppositori ai piani dell’UE sostengono che ad essere violati sono alcuni trattati internazionali sull’aviazione. Ma l’Europa non abbassa il tiro: le compagnie non conformi potrebbero affrontare multe salate o avere servizi limitati. Sia il Vice Presidente della Air China Transport Association che l’ambasciatore UE in Cina sperano che le parti possano negoziare per arrivare a una soluzione condivisa.