(Rinnovabili.it) – Nonostante la fortissima crescita registrata nel triennio 2004-2007, la bicicletta ha iniziato a subire una significativa battuta d’arresto e non è di fatto il mezzo di trasporto preferito degli italiani. A rivelarlo è l’Osservatorio Audimob dell’Istituto Superiore di Formazione e Ricerca per i Trasporti (ISFORT) che, a distanza di 5 anni, periodo in cui si parlava di “riscoperta della bicicletta”, oggi invece fotografa una situazione in cui la percentuale di chi sceglie il pedale si sta gradualmente contraendo.
Secondo i dati relativi al 2011 quasi la metà dei viaggi in bici si concentrerebbe nel Nord-Est d’Italia (46,4%), a fronte di spostamenti più scarsi nelle regioni del Centro (12,8%) e in quelle del Sud (6,8%); tuttavia, oltre a confermare la profonda spaccatura tra il Nord e il Sud, l’Osservatorio segnala che, a parte il caso virtuoso del Veneto, la quota dei ciclisti abituali tende a contrarsi anche nell’area nord-orientale del Paese. Andando, invece, ad analizzare le motivazioni alla base di queste scelte modali, cresce il numero degli italiani che scelgono le due ruote per il tempo libero (passati dal 28,9% del 2007 al 33,3% del 2011), mentre diminuisce quella di coloro che la usano per motivazioni salutiste (dal 32,1% al 28,9%); particolare poi la crescita dei ciclisti che utilizzano la due ruote per risparmiare, dal 9% al 10,7%, legata probabilmente all’attuale crisi economica.
Ma perché tutte queste contrazioni? Perché mancano adeguate politiche di promozione del pedale. Secondo quanto registrato dall’Osservatorio, infatti, gli intervistati si dicono convinti che sia fondamentale realizzare infrastrutture dedicate estese e sicure, interventi tra l’altro richiesti anche nel 2007, ma ancora disattese. E forse è per questo che più di un terzo degli intervistati (il 34% del totale) non possiede una bicicletta e non ha nemmeno alcuna intenzione di acquistarla.