(Rinnovabili.it) – “Le città, dove gravitano oltre i due terzi della popolazione italiana stanno diventando veri e propri laboratori per la rivoluzione della mobilità”. Ne è convinto il Direttore della Fondazione Sviluppo Sostenibile, Raimondo Orsini che inquadra così il successo raggiunto in questi anni dalla mobilità condivisa. Auto, bici, moto, e in alcuni casi anche autobus e parcheggi, hanno conquistato una nuova dimensione svincolata dal vecchio concetto di proprietà privata. Dimensione che nel Bel paese sta prendendo i suoi spazi, crescendo in maniera sana e costante.
A dipingerne il quadro è la prima Conferenza Nazionale della Sharing Mobility, che si è svolta oggi in Campidoglio. L’appuntamento, organizzato dall’Osservatorio Nazionale Sharing Mobility (nato da un’iniziativa del Ministero dell’Ambiente e della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile) ci ha restituito un’immagine di una mobilità intelligente ed in evoluzione, in grado di attecchire anche sul terreno dei primi paesi europei per numero di auto private.
I numeri negli ultimi anni sono lievitati per arrivare ad oltre 5.764 auto in carsharing per 700.000 utenti nelle due formule free floating (l’auto che si preleva e lascia ovunque) e station based (si preleva e lascia in appositi spazi). Nel dettaglio, il numero di veicoli condivisi globalmente in Italia tra il 2013 e il 2015 è quadruplicato, mentre il numero degli iscritti e dei noleggi è cresciuto rispettivamente di dodici e trenta volte. I capoluoghi provincia in cui è presente almeno un servizio di Carsharing sono però solo 29 sui 118 totali e non sono ancora presenti servizi di Carsharing nelle città metropolitane di Reggio Calabria e Messina.
Ottimi anche i dati del bike sharing: il servizio è attivo in più di 200 comuni ed altri enti territoriali con un totale di 13.770 bici condivise, che ci rende il paese europeo in cui la diffusione, in termini di numero di servizi attivi, è più alta.
In questo contesto Milano costituisce quasi un caso a sé: è la città italiana più avanzata sul fronte della mobilità condivisa e sta alla pari con le maggiori capitali europee. I motivi del successo sono da ricercare sia nelle caratteristiche socio-demografiche dei suoi residenti che nella decisione dell’Amministrazione di investire nel trasporto pubblico, la mobilità ciclo-pedonale e in una serie di misure per scoraggiare l’uso dell’auto di proprietà nelle aree centrali della città.
“E la mobilità condivisa è sempre più protagonista nella Capitale – aggiunge l’Assessore alla Città in Movimento di Roma Capitale Linda Meleo – I maggiori operatori di car sharing a flusso libero a settembre 2016 contano a Roma un totale di oltre mille auto al servizio di cittadini e turisti. I tassi di utilizzo vetture sono in progressivo aumento rispetto alla loro fase iniziale e oggi si attestano a poco meno di 3 ore di utilizzo al giorno per ogni macchina. Un tasso che può sembrare basso, ma che è nettamente superiore a quello delle auto private”.